Diabete gestazionale: le conseguenze post-parto


Diabete gestazionale: dopo la gravidanza il rischio di diabete di tipo 2 permane per oltre due decenni secondo i risultati di uno studio finlandese

Diabete gestazionale: dopo la gravidanza il rischio di diabete di tipo 2 permane per oltre due decenni secondo i risultati di uno studio finlandese

Dopo la gravidanza, nelle donne con diabete gestazionale il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è decisamente più elevato rispetto al tipo 1 e rimane elevato per oltre 20 anni, mentre per il diabete di tipo 1 diminuisce dopo 7 anni. Sono i risultati di uno studio finlandese con 23 anni di follow-up di 23 anni pubblicato sulla rivista Diabetologia.

«La prevalenza del diabete gestazionale e di tipo 2 è in aumento in tutto il mondo e gli studi hanno dimostrato che le donne con diabete gestazionale sono ad alto rischio di sviluppare il diabete in futuro» hanno scritto la prima autrice dello studio Anna-Maaria Auvinen e colleghi dell’Oulu University Hospital in Finlandia.

L’incidenza di diabete di tipo 2 dopo quello gestazionale varia considerevolmente, dal 3% al 70%, a seconda della durata del follow-up e dell’etnia, mentre quella del diabete di tipo 1 è significativamente inferiore, intorno al 5-7% in Europa, ma il rischio aumenta al crescere del numero di autoanticorpi positivi e della durata del follow-up dopo la gravidanza.

In questo periodo infatti aumenta la resistenza all’insulina a causa dell’aumento del peso e dell’adiposità, combinate con una riduzione della sensibilità all’insulina dovuta agli ormoni placentari. In studi di follow-up di durata relativamente breve (fino a 15 anni), alti livelli di glucosio nel test di tolleranza al carico orale di glucosio (OGTT, Oral Glucose Tolerance Test), età, indice di massa corporea, trattamento con insulina durante la gravidanza e positività a un singolo autoanticorpo, sono stati fattori predittivi della successiva insorgenza di diabete.

«In precedenza abbiamo riportato uno studio prospettico di follow-up della durata di 6 anni su donne con diabete gestazionale e donne sane come controlli, nel quale è emerso che il 4,6% della coorte con diabete gestazionale aveva sviluppato il diabete di tipo 1 e il 5,3% la forma di tipo 2, mentre nessuno del gruppo di controllo è diventato diabetico. In questo nuovo studio riportiamo i risultati delle stesse pazienti dopo 23 anni di follow-up» hanno premesso gli autori.

Uno studio finlandese con follow-up prolungato
I ricercatori hanno condotto uno studio di coorte che ha coinvolto 391 donne con diabete gestazionale e una singola gravidanza, che hanno partorito un bambino all’Oulu University Hospital tra il 1984 e il 1994. Sono state incluse donne che avevano ricevuto una diagnosi di diabete gestazionale attraverso un test OGTT o che erano in trattamento insulinico, abbinate con controlli in base a età e data del parto.

Le partecipanti sono state invitate a partecipare a un questionario nel 1995 e nel 1996, in un periodo compreso tra 1 e 11 anni dopo la gravidanza. Hanno risposto a domande relative al trattamento del diabete gestazionale, peso e altezza durante la gravidanza, progressione verso il diabete, tempo della diagnosi e farmaci assunti. Un secondo questionario di follow-up è stato distribuito nel 2012 e 2013, a cui hanno partecipato un totale di 297 donne con diabete gestazionale e altrettanti controlli corrispondenti.

Rischio più elevato e duraturo di diabete di tipo 2
Durante il follow-up, il 53,2% delle donne con diabete gestazionale ha sviluppato il diabete di tipo 1 (5,7%) o di tipo 2 (50,4%). Tutte le diagnosi di diabete di tipo 1 si sono verificate entro 7 anni dalla gravidanza, mentre le diagnosi del tipo 2 sono aumentate in modo lineare fino alla fine dello studio. Solo il 5,5% dei controlli ha sviluppato il diabete di tipo 2 e nessuno il tipo 1.

Per quante hanno sviluppato il diabete di tipo 1, il valore del test OGTT più predittivo era un valore di glucosio a 2 ore di 11,9 mmol/l, che mostrava una sensibilità del 76,5% e una specificità del 96%. Per il diabete di tipo 2, il valore OGTT più predittivo era il glucosio a digiuno a un livello di 5,1 mmol/l, che mostrava una sensibilità del 63,5% e una specificità del 68,2%.

I ricercatori hanno analizzato un sottogruppo di donne con diabete gestazionale che avevano una glicemia a digiuno di almeno 7 mmol/l oppure una glicemia a 2 ore di 11,1 mmol/l o superiore durante la gravidanza. Tra queste il 46% ha sviluppato diabete di tipo 2 e il 27% il tipo 1.

Le partecipanti in trattamento con insulina per il diabete gestazionale avevano maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di diabete di tipo 1 o di tipo 2 rispetto a quelle che non assumevano il farmaco. Tra la pazienti a cui era stato diagnosticato il diabete di tipo 1, solo l’1,2% non era in terapia insulinica per il diabete gestazionale. La sensibilità della terapia insulinica come predittore del diabete di tipo 1 era del 90,5%, del 56,9%e per il diabete di tipo 2. Le donne non trattate avevano inoltre un tempo più lungo alla diagnosi di diabete.

«Le donne con diabete gestazionale, specialmente quelle sottoposte a terapia insulinica, dovrebbero essere attentamente monitorate per il primo decennio dopo la gravidanza, dopo il quale il rischio di diabete di tipo 1 diventa trascurabile», hanno concluso i ricercatori. «Il rischio di diabete di tipo 2 invece permane per più tempo e necessita di un follow-up a lungo termine e personalizzato».