Allarme peste suina in UE ma non si trasmette all’uomo


Focolai di peste suina africana registrati in alcuni Stati dell’Unione europea tra cui l’Italia: è allarme ma la malattia non è trasmissibile all’uomo

Emergenza peste suina, la ministra Bellanova: "Consapevoli della gravità. Schema di decreto legge già inviato alla Presidenza del Consiglio"

È allarme anche in Italia per i focolai di peste suina africana che sono stati registrati in alcuni Stati europei, dalla Federazione Russa all’Ucraina e alla Bielorussia, Polonia, Romania e Slovacchia. Ora, dopo i contagi in Belgio, anche due regioni della Germania, Brandeburgo e Sassonia, hanno dovuto registrare il diffondersi della malattiache per altro, è bene dirlo subito, non è trasmissibile all’uomo.

Purtroppo però può diffondersi facilmente da un animale all’altro per contatto diretto o anche attraverso attrezzature contaminate e resti di cibo. Ma la preoccupazione maggiore è la facilità con la quale il contagio può essere diffuso dai cinghiali il cui numero negli ultimi anni si è moltiplicato in Italia a dismisura, tanto che si stima possano esserci circa 2 milioni di esemplari.

La Fao, spiega Garantitaly, ha definito la peste suina africana “l’epidemia animale più grande di sempre”. L’allarme è stato raccolto da Teresa Bellanova, Ministra delle politiche agricole, che ha deciso di proporre, in accordo con il Ministero della salute, un decreto-legge per disporre l’adozione di un Piano nazionale, quale sommatoria di piani regionali di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali per prevenire la diffusione della peste suina.

Per la ministra Bellanova “l’eccessiva proliferazione di cinghiali è una emergenza che si è aggravata nel tempo ed oggi non è più sostenibile. Il nostro Paese e, con esso, una parte importante del Made in Italy agroalimentare, è minacciato dalla Peste suina africana: le particolari condizioni di allevamento del suino, la continuità delle popolazioni di cinghiali e il cosiddetto fattore umano hanno rapidamente veicolato l’infezione. La Cina ha immediatamente bloccato le importazioni di suini e di prodotti trasformati a base di carne suina dalla Germania, il giorno successivo al ritrovamento dell’infezione”.