Charles Muda racconta il suo primo EP “Pop Art”


La musica di Charles Muda è “Pop Art”: il rapper, al suo EP di debutto, racconta alla Dire Giovani il suo lavoro tra note e arte

Charles Muda racconta il suo primo EP "Pop Art"

Corre velocemente verso l’olimpo degli artisti emergenti più interessanti Charles Muda, su tutte le piattaforme per The Orchad con il suo primo EP,  “Pop Art”.

Un lavoro colorato, dalle metriche serrate e dalle melodie catchy, che si fondono costantemente in un mix di musica e arte. Il risultato è un concept album, che raccoglie la personalità di Muda – al secolo Carlo Barboni – “nella forma più vera possibile”, come ha spiegato lui stesso a Diregiovani (www.diregiovani.it).

L’INTERVISTA ↓

“Ho cercato di metterci dentro delle esperienze di vita e dei  momenti che ci tenevo a raccontare”, ha detto Carlo. Cosa è possibile trovare nella tracklist? “Tutto me stesso”, ne è sicuro il rapper classe 1998, che raccoglie sei brani profondamente legati al movimento artistico esploso negli Anni 60. Ogni traccia, infatti, è accompagnata da delle “citazioni di icone appartenenti alla Pop Art”.

Da Bob Dylan a Paul Newman, passando per Andy Warhol e Elvis Presley. Charles Muda, alla fine di ogni pezzo, cita questi divi per raccontare al meglio la sua voglia di riscatto, il materialismo sfacciato dei nostri giorni convertito in dollari e pesos, l’ansia e la paranoia dovuta ai ritmi frenetici della città e ancora la difficoltà ad amare qualcuno.

“Questa cosa fondamentalmente – ha dichiarato l’artista romano – mi è servita per dare un legame tra la musica e l’immagine perché sentivo che la musica (da sola, ndr) non bastasse a descrivermi appieno. Non perché fosse povera di contenuto ma perché credo che neanche 60 brani possano descrivermi”. 

“Ascoltando l’EP – ha aggiunto Muda – lo sentivo come qualcosa di molto colorato e un po’ fuori dalle regole, quindi la Pop Art poteva essere un movimento artistico adatto a fargli da descrizione”. 

Anticipato dai singoli “Io corro”, “Alì Baba” e “Com’eri” – ultimo estratto in ordine cronologico – “Pop Art” si avvale della produzione di Mattia ‘Fettina’ Castagna, già noto alle cronache musicali per essere la spalla di Carl Brave.

“Tutto quello che sentite in Pop Art è stato fatto dentro casa, dalle voci alle produzioni”,  ha spiegato il rapper. Poi, in studio “Fettina gli ha fatto fare il salto di qualità mettendoci del suo”. Sul producer Carlo non ha dubbi: “È un fenomeno, è molto bravo…così tanto che, oltre ad aver trovato una persona a cui voglio molto bene, ho trovato una persona da cui rubacchiare un po’ di informazioni e di sapere”. 

I numeri fatti sulle piattaforme di streaming con questo esordio, di certo, Charles Muda non se li aspettava ma sicuramente per l’artista è un buon punto di partenza: “Pop Art si apre con un pezzo che è Pesos che dà uno sguardo al passato. Parla molto di me, della mia vita e delle mie esperienze. Com’eri, che è la chiusura dell’EP, è come se tirasse un’occhiata al futuro avendo ambizioni migliori e sperando in un qualcosa di migliore” perché per Carlo ogni progetto è “un mezzo per arrivare a chi voglio essere”.