Recovery fund: ecco il PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza


Recovery fund, ecco le linee guida del governo con gli obiettivi del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza per arrivare agli aiuti europei

Recovery fund, ecco le linee guida del governo con gli obiettivi del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza per arrivare agli aiuti europei

Un Paese completamente digitale. Un Paese con infrastrutture più sicure ed efficienti. Un Paese più verde e sostenibile. Un tessuto economico più competitivo e resiliente. Piano integrato di sostegno alle filiere produttive italiane. Una Pubblica amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese. Investire nella formazione e nella ricerca. Un’Italia più equa ed inclusiva. Un ordinamento giuridico più moderno ed efficace”. Sono gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza #NEXTGENERATIONITALIA (Pnrr) che, scrive il governo nel documento visionato dalla Dire, “si baserà sul Piano di rilancio presentato dal presidente del Consiglio e approfonditamente discusso nei recenti ‘Stati Generali’ (13-21 giugno 2020)”.

PNRR: RADDOPPIARE TASSO DI CRESCITA, OBIETTIVO 1,6%

Raddoppiare il tasso di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio) portandolo quantomeno in linea con la media Ue (1,6%)”. Il contesto, scrive palazzo Chigi, non è dei migliori: “Da oramai due decenni l’Italia cresce meno della media dei Paesi avanzati. Il Pil reale nel 2019 era ancora inferiore del 4 percento rispetto al 2007. Seppur in recupero negli ultimi anni, il tasso di investimento è rimasto sotto ai livelli pre-2008, anche nella componente degli investimenti pubblici. La spesa per ricerca e sviluppo è inferiore alla media Ue, così come lo sono l’innovazione e digitalizzazione”.

Inoltre, si legge ancora, “per aumentare il tasso di crescita del Pil potenziale, è comunque necessario che il Pnrr produca un forte aumento degli investimenti, pubblici e privati“.

PNRR: AUMENTARE OCCUPAZIONE, OBIETTIVO MEDIA UE 73,2%

Conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare all’attuale media Ue (73,2% contro il 63,0% dell’Italia)”. “Il tasso di partecipazione al lavoro e il tasso di occupazione- scrive il governo- sono tra i più bassi dell’Ue, con un gap maggiore per l’occupazione giovanile e femminile“.

PNRR: ABBATTERE ABBANDONO E MIGLIORARE PREPARAZIONE STUDENTI

Abbattere l’incidenza dell’abbandono scolastico e dell’inattività dei giovani. Migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati”. Per il governo “persistono notevoli carenze educative in confronto alla media Ue“, come dimostra il fatto che “l’Unione europea ha raggiunto e superato l’obiettivo del 40% di popolazione in possesso di un titolo di studio terziario: nel 2019 la quota è del 41,3%. In Italia soltanto il 27,6% dei giovani di 30-34 anni possiede una laurea o titolo terziario (33,8% delle donne e 21,6% degli uomini)”. Quindi il programma del governo “punterà a migliorare gli output educativi (risultati dei test, quota di diplomati e laureati) e a ridurre l’incidenza dell’abbandono scolastico precoce”. Come? “Digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento. Adeguamento competenze a esigenze economia e
standard internazionali. Miglioramento delle conoscenze digitali, economiche, istituzionali e per la sostenibilità. Lifelong learning e formazione lavoratori e cittadini inoccupati. Misure di contrasto all’abbandono scolastico. Politiche mirate ad aumentare la quota di giovani diplomati o laureati. Riqualificazione, formazione e selezione del personale docente. Rafforzamento delle competenze di laureati e dottori di ricerca”.

Il governo pensa anche alle infrastrutture scolastiche e universitarie: “Riqualificazione o ricostruzione in chiave di efficienza energetica e antisismica. Cablaggio con fibra ottica. Potenziamento 0-6 asili e infanzia. Infrastrutture per e-learning. Lab Tech e innovation ecosystems”.

PNRR: SU AMBIENTE ITALIA ALTAMENTE VULNERABILE, RAFFORZARE SICUREZZA

– “Il Paese è altamente vulnerabile a calamità naturali e dissesto idrogeologico” e quindi è necessario “rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese a fronte di calamità naturali, cambiamenti climatici e crisi epidemiche”.

PNRR: PIANURA PADANA TROPPO INQUINATA

“L’inquinamento dei centri urbani rimane elevato e il 3,3% della popolazione vive in aree dove sono stati superati i limiti Ue delle sostanze inquinanti. L’inquinamento del suolo e delle acque è sopra soglia, soprattutto nella pianura padana”. Lo scrive il governo negli obiettivi economico-sociali di lungo termine messi del Piano nazionale di ripresa e resilienza visionato dalla Dire (www.dire.it).

Per l’esecutivo “l’Italia ha compiuto progressi nella riduzione delle emissioni di CO2 e nell’incremento della quota di fonti rinnovabili sul consumo di energia. Ulteriori investimenti e riforme sono necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dallo European Green Deal”.