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Spondilite anchilosante, con secukinumab meno FANS

L'uso regolare di antidepressivi può ridurre il rischio di complicanze del diabete secondo i risultati di uno studio taiwanese

Spondilite anchilosante: secukinumab riduce il bisogno di FANS anche nel lungo termine secondo un’analisi post-hoc degli studi MEASURE

In concomitanza con la presentazione dei risultati dello studio PREVENT, è stato presentato, nel corso del congresso EULAR, un poster relativo ad un’analisi post-hoc di 3 studi del programma di studi clinici MEASURE (MEASURE 2, 3 e 3) sull’impiego a 4 anni in pazienti con spondilite anchilosante (SA)  trattati con secukinumab (1).

Da questa analisi è emersa la capacità dell’inibitore di IL-17A di ridurre la necessità di ricorrere ai FANS per ridurre il dolore e la rigidità associati alla SA anche nel lungo termine, indipendentemente dall’intensità d’impiego di questi farmaci.

I risultati sono rilevanti dal punto di vista clinico in quanto confermano l’efficacia d’impiego di secukinumab nel lungo termine in questi pazienti, riducendo la necessità d’impiego dei FANS il cui impiego massivo, come è noto, si associa ad eventi avversi gastrointestinali, cardiovascolari, nonché a tossicità renale (2).

Qualche informazione sul programma di studi MEASURE
Gli studi del programma MEASURE hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza di secukinumab nella SA.

Gli studi MEASURE 2 e MEASURE 3  erano due trial di fase 3, randomizzati e controllati vs. placebo, in doppio cieco, della durata rispettiva di 5 anni e di 3 anni.

Nello studio MEASURE 2 era stata saggiata l’efficacia di due dosaggi di secukimumab (75 mg e 150 mg) vs placebo in pazienti con SA. Nello studio MEASURE 3, invece, i dosaggi testati di secukinumab sono stati, rispettivamente, 150 mg e 300 mg.

Lo studio MEASURE 4, invece, era un trial di fase 4 che ha valutato l’efficacia e la sicurezza d’impiego di secukinumab vs. placebo ai dosaggi di 100 mg e 150 mg.

Obiettivi e disegno dell’analisi post-hoc
L’analisi post-hoc presentata al Congresso ha messo in pool i dati relativi a 3 trial del programma MEASURE considerati (MEASURE 2, 3 e 4) per valutare l’effetto a lungo termine del secukinumab sull’assunzione di FANS in pazienti con SA.

L’analisi è stata condotta sui dati relativi ai pazienti che avevano assunto secukinumab ai dosaggi di 150 mg o 300 mg, indipendentemente dal fatto che il regime posologico di somministrazione della dose di carico fosse endovena o sottocute.

L’assunzione di FANS è stata valutata prospetticamente utilizzando il punteggio internazionale (ASAS)-NSAID (3).
(NdR: Questo punteggio è determinato in base al tipo di FANS utilizzato, alla dose giornaliera e la quantità assunta in base alla frequenza di assunzione, come pure la percentuale di tempo di utilizzo di questi farmaci. Un punteggio ASAS-NSAID pari a zero è indicativo di mancata assunzione di FANS. Pertanto, sono stati presi in considerazione solo quei pazienti che, al basale, mostravano un punteggio ASAS-NSAID>0),

Sono stati inclusi anche i pazienti inizialmente allocati a placebo (fino a 24 settimane) e poi randomizzati a trattamento con uno dei due regimi posologici previsti dagli studi al fine di analizzare il punteggio ASAS-NSAID a 2 anni (studi MEASURE 2 e 4), a tre anni (studi MEASURE 2 e 3) e a 4 anni (studio MEASURE 2) rispetto al basale.

Per ciascuno dei timepoint  considerati (2,3 e 4 anni) rispetto al punteggio ASAS-NSAID al basale, è stata calcolata la proporzione di pazienti che ha sperimentato una riduzione di almeno il 50% di questo punteggio, come pure la proporzione di pazienti con punteggio <10 a seguito del trattamento assegnato dalla randomizzazione.

Sulla base della distribuzione iniziale dei punteggi ASAS-NSAID al basale, sono stati valutati 2 sottogruppi di pazienti:
⦁ Punteggio <75 (utilizzatori blandi di FANS))
⦁ Punteggio ≥75 (forti utilizzatori di FANS)

Risultati principali
Sono stati messi in pool i dati relativi a 562 pazienti (secukinumab 150 mg: 467 pazienti; 300 mg: 95 pazienti).
I ricercatori hanno osservato una riduzione del punteggio medio ASAS-NSAID all’aumentare del tempo di osservazione in entrambi i gruppi di trattamento.
I benefici maggiori sono stati rilevati nel sottogruppo dei forti utilizzatori di FANS e con tempi di esposizione al loro trattamento più lunghi (fig.1).

La proporzione di pazienti che ha raggiunto una riduzione del 50% del punteggio ASAS-NSAID è aumentata invece con il tempo con entrami i dosaggi testati di secukinumab, come pure quella dei pazienti con riduzione clinicamente significativa del punteggio ASAS-NSAID (<10). In questo caso, il beneficio è risultato indipendente dal dosaggio utilizzato (tab.1).

Riassumendo
In conclusione, l’analisi post-hoc degli studi MEASURE ha dimostrato che:
⦁ Secukinimab è in grado di assicurare un miglioramento sostenuto del punteggio ASAS-NSAID
⦁ Il farmaco si associa ad un “effetto FANS-sparing” (risparmiatore di FANS) clinicamente significativo, quando si misura l’assunzione di questi farmaci fino a 4 anni
⦁ L’effetto FANS-sparing di secukinumab è stato documentato nel lungo termine sia negli utilizzatori blandi che nei forti utilizzatori di FANS.

Bibliografia
1. Dougados M et al. Nonsteroidal anti-inflammatory drug-sparing effect of secukinumab  inpatients with ankylosing spondylitis: 4-year results from the MEASURE 2, 3 and 4 phase 3 trials EULAR 2020; Abs. THU0374
Leggi

2. Dougados M, et al. Arthritis Res & Ther . 2014;16:481.

3. ]Dougados M, et al. Ann Rheum Dis . 2011;70:249–51.

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