I tassi ai minimi sostengono i mutui


I tassi ai minimi sostengono i mutui secondo l’Osservatorio MutuiOnline.it: tornano a crescere le richieste di surroga e gli importi medi erogati

I tassi ai minimi sostengono i mutui secondo l'Osservatorio MutuiOnline.it: tornano a crescere le richieste di surroga e gli importi medi erogati

Crescono di nuovo le richieste di surroga e, a sorpresa, gli importi medi dei mutui erogati. Ad incidere, come emerge dall’Osservatorio mutui di MutuiOnline.it, è il costo del denaro ai minimi storici, che negli ultimi giorni ha visto tornare vicini o addirittura sotto lo zero anche gli IRS dai 20 ai 30 anni che regolano i tassi fissi dei mutui. E i bassi tassi d’interesse, rendendo più competitiva l’offerta degli istituti di credito, spingono i mutuatari a utilizzare la portabilità del mutuo per passare ad una nuova banca e risparmiare.

Nell’ultimo mese i risultati sono comunque condizionati dai limiti derivanti dal lockdown, che ha portato ad un minor numero di operazioni concluse e quindi anche ad una maggiore variazione delle dinamiche di mercato rispetto agli standard registrati in periodo di maggiore flusso.

Il Covid-19 rallenta le richieste di finanziamento

Inevitabilmente le restrizioni di movimento e attività imposte dal Governo per contenere il contagio da Coronavirus hanno ridotto il numero di operazioni nel periodo. Le domande di surroghe, che nel grafico storico viaggiano sui massimi degli ultimi 14 anni, secondo l’Osservatorio si sono comunque attestate in aprile al 72,2% del totale (contro il 65,5% nel primo trimestre di quest’anno e il 38,3% registrato nello stesso periodo del 2019). Nello stesso periodo le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa, dopo il brillante primo quarto dell’anno (29,6%), sono diminuite al 23,1% del totale (nuovo minimo dall’inizio del 2016 nelle rilevazioni trimestrali).

Più finanziamenti per l’acquisto della prima casa

Le erogazioni, condizionate dal lockdown, sono state in numero ridotto e hanno privilegiato i mutui per l’acquisto della prima casa, balzati al 46,1% del totale dal 30,8% del periodo gennaio-marzo. Una divergente dinamica, quella tra domanda ed erogazioni, che trova conferma anche nei dati dell’importo medio: quello chiesto è sceso nel trimestre ad aprile a 133.733 euro (allungando la striscia negativa dal picco di 143.097 euro segnato nel terzo trimestre del 2019), mentre quello dei mutui erogati si è impennato a 161.026 euro (dai 140.146 dei primi tre mesi di quest’anno), segno che il mercato dei mutui online è rimasto dinamico, e che attira sempre più utenti grazie alla comodità, alla sicurezza e alla possibilità di consulenza a distanza.

In generale, l’appiattimento dei tassi a livelli prossimi allo zero, del resto, riduce per gli utenti appartenenti a fasce di reddito e patrimonio medio-alto i margini di personalizzazione dell’offerta. Anche questa tipologia di clientela perde quindi l’interesse di rivolgersi in filiale e sfrutta il canale online per assicurarsi le migliori condizioni di mercato, contribuendo all’innalzamento dell’importo medio del mutuo.

L’asticella del LTV si è alzata

Dietro la ‘generosità’ delle banche a concedere un finanziamento, oltre alla volontà degli investitori a finalizzare l’acquisto di una casa, c’è il valore del bene dato in garanzia. Nel trimestre ad aprile questa asticella si è alzata ulteriormente: al 28,3% del totale delle erogazioni per quanto riguarda la copertura dell’81-90% (dal 21,8% nei primi tre mesi), al 25,3% per la fascia 61-70% (dal 23,3%), al 3% (dall’1,8%) per la copertura oltre la soglia del 90%. Tassi più bassi permettono di finanziarsi in misura conveniente per una quota più elevata dell’acquisto, senza incrementare la rata o il peso degli interessi.

Tasso fisso e variabile sono alla pari

Un copione che si ripete quello della tipologia dei tassi, con gli italiani che al 95% optano per quello fisso per garantirsi rate contenute e sempre costanti, senza rischi per il futuro. Del resto, oggi paradossalmente il tasso fisso è spesso più conveniente di quello variabile: a inizio maggio il miglior tasso fisso per un mutuo a 20 anni partiva da 0,40%, contro lo 0,55% del miglior variabile. Molto vicini anche i tassi per un mutuo trentennale: 0,57% per il variabile, 0,65% per il tasso fisso. E a livello di tassi medi i due tassi hanno fatto segnare entrambi un valore dello 0,85%.

La progressiva riorganizzazione di banche e notai per gestire le operazioni anche a distanza, e la graduale uscita dalle limitazioni del lockdown stanno già contribuendo a riportare i volumi operativi del settore verso livelli di maggiore normalità e a recuperare il grande volume di pratiche rimaste ferme o sospese nei mesi scorsi.