Il settore calzature ha già perso 1,7 miliardi


Nel primo trimestre 2020 il settore calzature in Italia ha subito una perdita complessiva di fatturato del -38,4%, pari a circa 1,7 miliardi di euro

Nel primo trimestre 2020 il settore calzature in Italia ha subito una perdita complessiva di fatturato del -38,4%, pari a circa 1,7 miliardi di euro.

Un’indagine condotta da Confindustria Moda su un campione di 88 imprese associate ad Assocalzaturifici evidenzia che nel primo trimestre del 2020 il settore calzature in Italia ha subito una perdita complessiva di fatturato del -38,4%, pari a circa 1,7 miliardi di euro. In dettaglio, il 60% delle aziende calzaturiere ha registrato un calo di fatturato compreso tra il -20% e il -50%, mentre il 20% ha rilevato una contrazione superiore al -50%.

In forte flessione, spiega Garantitaly, anche gli ordini: il 46% delle aziende intervistate ha indicato un calo della raccolta ordini compreso tra il -20% e il -50%; il 37% ha subìto un arretramento superiore al -50%, con un decremento medio degli ordinativi pari al -46,2%.
Per quanto riguarda il ricorso agli ammortizzatori sociali, il 93% dei calzaturifici lo ha già effettuato o lo farà a breve; più del 75% ha dichiarato che riguarderanno oltre l’80% dei loro dipendenti. Il 61% delle imprese ha attivato lo smart working laddove possibile, che ha coinvolto l’11% del personale complessivo del campione.

Il lockdown ha colpito in maniera significativa il nostro comparto che, non avendo potuto riconvertire alcuna linea di produzione, a differenza del tessile, ha registrato perdite più significative per fatturato e ordini rispetto alle altre aziende del settore moda. Abbiamo bisogno di misure forti e strutturali da parte del governo in materia di credito, fiscalità e sostegno all’export. Sono queste le risorse strategiche che ci chiedono le imprese di uno dei settori cruciali per il Made in Italy” afferma Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici.

Infine, gli imprenditori del settore calzature intervistati hanno dichiarato che le principali difficoltà incontrate in questo periodo sono state le relazioni con i clienti, la mancanza di liquidità e l’annullamento delle manifestazioni fieristiche, mentre le priorità strategiche per la ripresa saranno garanzia di liquidità, ammortizzatori sociali, adeguate politiche fiscali e fiere.