Gli ospedali storici diventano Luoghi del cuore Fai


Gli ospedali storici diventano Luoghi del cuore Fai: parte il censimento della più importante campagna italiana di sensibilizzazione del patrimonio culturale

Gli ospedali storici diventano Luoghi del cuore Fai

Gli ospedali storici diventano ‘Luoghi del cuore’ Fai. Il Fondo ambiente Italia insieme a Intesa San Paolo lancia la sua decima edizione del censimento dei siti più amati dai cittadini e dedica una delle due classifiche speciali proprio ai luoghi storici della salute, dalle farmacie ai nosocomi antichi.

“Cura e cultura”, spiega la Dire (www.dire.it), è allora il segno di questa nuova chiamata al voto del Fai, il primo online, almeno per il momento, con la speranza che “I luoghi del cuore raccolgano la voglia di Italia rafforzata in questi due mesi nei cuori della gente”. Insieme agli ospedali storici, non poteva che essere l’Italia minore la protagonista della seconda classifica speciale dedicata ai siti interni sopra i 600 metri, tra borghi sconosciuti e paesi montani.

In attesa di riaprire i suoi monumenti alla fine di questo mese, il Fai punta al traguardo dei tre milioni di voti da oggi al 15 dicembre. Del resto, fino a questa decima edizione hanno espresso la loro preferenza 7 milioni di italiani che hanno messo nel loro cuore 37mila luoghi.

“Questa iniziativa dà la possibilità di creare un legame forte e stringente, seppur ancora ideale, con un voto che ci dà la sensazione di legarci al nostro luogo del cuore e provare a salvarlo. Se si vuole si può, perché l’amore smuove le montagne”, ha detto Marco Magnifico, vicepresidente Fai, che ha aperto la “prima conferenza stampa online della nostra storia e anche la più affollata, con 250 partecipanti”.

Paesaggi, mulini, campanili, chiese, borghi, laghi, sentieri, monasteri e giardini possono essere salvati grazie alla “doppia anima” dei Luoghi del cuore che rappresenta “la più importante campagna italiana di sensibilizzazione del patrimonio, ma anche la possibilità di far arrivare dei fondi ai siti più votati”, riconoscendo 50mila euro al più votato, 40 e 30mila al secondo e al terzo, mentre 21 euro ai primi tra le classifiche speciali. Nel dettaglio:

I LUOGHI STORICI DELLA SALUTE

Parte integrante del patrimonio culturale, l’Italia ne è costellata da nord a sud. Nella lista del Fai c’è per esempio il Padiglione Colonny dell’ex Ospedale Psichiatrico di San Niccolò, a oggi abbandonato e inagibile, un grande complesso ai piedi del centro storico di Siena, in origine monastero di fondazione trecentesca, in cui l’ospedale si insediò nel 1818. E poi ci sono la chiesa razionalista degli anni Trenta dell’ospedale Niguarda, la chiesa progettata da Arnaldo Gardella nel sanatorio di Alessandria per i malati di tubercolosi e anche due farmacie storiche risalenti al Settecento. Senza dimenticare il polo museale dell’Ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia, con la sua storia cominciata nel XII secolo e oggi ospedale che lotta contro il Covid 19.

LE AREE INTERNE

La seconda classifica speciale del Fai è dedicata alle aree interne, a quell’Italia, cioè, che si trova sopra i 600 metri. Sì, perché “la maggioranza dei voti si concentra nei luoghi più piccoli, dove è più forte il legame identitario”. Tra le chicche Fai, la Certosa di Calci, il piccolo Mulino di Baresi a Roncobello, il borgo di San Gottardo e il siciliano Troina. “I riflettori del Fai inorgogliscono tutta la nostra popolazione, anche le nuove generaizoni”, ha detto il sindaco Fabio Venezia.

COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO

“I luoghi del cuore è una iniziativa che dimostra come il partenariato tra pubblico e privato a favore del patrimonio può e deve funzionare anche attraverso una partecipazione dal basso straordinaria- ha detto la sottosegretaria ai Beni culturali, Anna Laura Orrico- La competizione che il Fai mette in atto è straordinaria, perché ha sempre come un unico vincitore, che è l’Italia e il popolo italiano. Questa emergenza coronavirus ci sta insegnando quanto sia importante ritrovare i luoghi a noi più vicini. Dobbiamo imparare a sviluppare un modello di valorizzazione più decentralizzato e sono convinta che ancora una volta gli italiani risponderanno in tantissimi”.

UN NUOVO TURISMO PER L’ITALIA E I SUOI BENI

“Il Paese deve risorgere, già non era in ottima condizione prima, ora è in ginocchio. Il Fai ha sofferto a non fare le sue Giornate di Primavera, ma la sua missione affinché l’Italia possa risorgere è svolgere un servizio”, ha detto il presidente del Fai, Andrea Carandini, che a proposito di turismo ha aggiunto: “Basta con le pecorelle che migrano in Italia d’estate, fanno selfie e vanno a casa senza lasciarci niente. Noi dobbiamo diventare il luogo dove vengono le classi dirigenti di tutto il mondo a formarsi per capire il segreto della civiltà occidentale. È necessario ritarare completamente il nostro turismo, rendendolo intelligente e compatibile, che arricchisce il Paese. I nostri beni non devono più essere feticci per masse di ignoranti, ma oggetti di studio, amore ed elevazione spirituale”.