Shoah, un’app per mostrare la realtà dei campi


Shoah, l’istituto superiore “Europa” di Pomigliano d’Arco cerca fondi per un’app che mostra la realtà dei campi di sterminio a 360 gradi

Shoah, un’app per mostrare realtà campi

L’innovazione tecnologica al servizio della storia. E’ la visione che ha ispirato il progetto ‘La memoria rende liberi’ dell’istituto superiore ‘Europa’ di Pomigliano d’Arco e che prevede la realizzazione di un’app web in realtà virtuale dedicata alle vittime della Shoah e ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. Cinque studenti e studentesse già esperti nello sviluppo di ambienti virtuali, coordinati dal docente di informatica Roberto Castaldo che ha avuto l’idea iniziale, stanno raccogliendo il materiale proprio in questi giorni e implementeranno poi la piattaforma web. Per portare a termine il lavoro, la scuola ha lanciato una campagna di crowdfunding, ospitata da Eppela.com:

“Durerà 40 giorni ed ha come obiettivo la raccolta di 3000 euro, che verranno utilizzati per acquistare pc e licenze software- ha spiegato a diregiovani.it (www.diregiovani.it) il docente Roberto Castaldo– Con noi collaboreranno gratuitamente anche artisti come Giulio Base, Rick Wakeman e Mario Fasciano”. “Abbiamo già avuto contributi e appoggi autorevoli- ha proseguito il docente– l’Istituto campano per la storia della resistenza, dell’antifascismo e dell’età contemporanea ‘Vera Lombardi’, in particolare gli studiosi Guido d’Agostino e Mario Rovinelli, ci hanno garantito la supervisione dei nostri testi, che tradurremo in inglese, e così ha fatto anche l’Auschwitz memorial. Troppi ragazzi- ha problematizzato Castaldo- ancora non conoscono la realtà storica o tendono a pericolose derive. Il nostro progetto vuole quindi essere un percorso dentro la realtà storica, con la speranza di riuscire a fare un racconto ampio, oltre le poche pagine dei libri di scuola. Quando sono tornato dal primo viaggio ad Auschwitz e ho mostrato ai miei studenti le fotografie che avevo scattato, mi sono reso conto che non appena i ragazzi scoprono il racconto vero dei fatti, immediatamente si pongono domande che li portano a voler partecipare”.

Per informazioni e sostenere la campagna: http://eppela.com/la-memoria-rende-liberi; eppela.com/memory-makes-you-free