Costipazione cronica e disturbi alimentari: scoperto legame


Nei pazienti con costipazione cronica l’ansia correlata ai sintomi gastrointestinali addominali può portare a disturbi alimentari secondo un nuovo studio

Nei pazienti con costipazione cronica l'ansia correlata ai sintomi gastrointestinali addominali può portare a disturbi alimentari secondo un nuovo studio

L’ansia correlata ai sintomi gastrointestinali addominali può portare a disturbi alimentari tra i pazienti con costipazione cronica. E’ quanto evidenziano i risultati di uno studio pubblicati su Clinical Gastroenterology and Hepatology.

Individui con disturbi alimentari presentano spesso sintomi correlati alla costipazione, sebbene i meccanismi di questa relazione non siano chiari.

Per questo un team multidisciplinare della Drexel University di Philadelphia, del Massachusetts General Hospital, Boston e della Harvard Medical School ha esaminato la frequenza e la relazione tra disturbi alimentari e costipazione nei pazienti con costipazione cronica mostrata attraverso manometria anorettale.

Sono stati pertanto analizzati i dati di 279 pazienti con costipazione cronica (79,2% femminile) osservati in un centro terziario da giugno 2017 a settembre 2018.
I partecipanti hanno completato una valutazione psicometrica standard (valutazione del paziente attraverso il questionario sui sintomi della costipazione e scala dell’ansia e della depressione in ospedale e analisi dell’indice di sensibilità viscerale) e sono stati sottoposti a manometria anorettale.

Un sottogruppo di pazienti ha completato i test di transito del colon. I partecipanti con patologia disturbo alimentare clinicamente significativo sono stati identificati in base a punteggi di 20 o più in base agli atteggiamenti alimentari del test-eat 26.

Sono state eseguite analisi di regressione logistica per esaminare i fattori associati alla probabilità di avere patologia da disturbo alimentare. I rapporti di probabilità (OR) sono stati calcolati sulla base di variabili continue. E’ stato esaminato il contributo dell’ansia alla relazione tra gravità della patologia e i sintomi di costipazione (come il dolore addominale).

I risultati hanno mostrato che dei partecipanti allo studio, 53 (19,0%) presentavano patologie da disturbo dell’alimentazione clinicamente significative.
La presenza di questa patologia è stata associata a maggiori punteggi di ansia generale, in base alla scala dell’ansia e della depressione in ospedale (OR, 1,20; IC 95%, 1,05–1,38) e a punteggi di ansia più specifici del tratto gastrointestinale, basati sull’indice di sensibilità viscerale (OR, 1,06; IC al 95%, 1,03–1,09).

L’ansia gastrointestinale specifica mediava completamente la relazione tra la gravità della patologia alimentare e la costipazione (β standardizzato, 0,11-0,16; p=0.026 –0.024).
Non sono state trovate differenze nella manometria anorettale o nel transito del colon tra pazienti con e senza patologia da disturbo alimentare.

Gli autori hanno evidenziato che questi risultati hanno implicazioni significative per la pratica clinica, inclusa la possibilità che i medici vaglino i pazienti con costipazione cronica per patologie da disturbi alimentari, in particolare con pazienti che riportano sintomi di costipazione addominale specifici.

Inoltre, la probabilità di avere una patologia significativa (disturbo alimentare) è stata significativamente associata a punteggi sia più alti su misure generali di ansia che gastrointestinali specifiche, rendendo lo screening particolarmente rilevante con i pazienti che descrivono preoccupazioni/paure riguardo alle sensazioni gastrointestinali”.