Regime di dieta vegana in 4 mesi migliora la glicemia


La dieta vegana per 4 mesi riduce il peso e migliora la glicemia: i risultati di una nuova ricerca presentata al congresso annuale dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd)

Seguire una dieta vegetariana che escluda in modo assoluto ogni tipo di alimento animale espone neonati e bambini a complicanze di tipo metabolico che possono seriamente minarne la salute

Una dieta vegana non ‘a vita’, bensì per soli 4 mesi, può potenziare la flora intestinale e migliorare peso e composizione corporea, oltre al controllo della glicemia. E’ quanto afferma una nuova ricerca presentata al congresso annuale dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) in corso a Barcellona. Lo studio è di Hana Kahleova del Physicians Committee for Responsible Medicine di Washington DC (Usa).

Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nella regolazione del peso, nello sviluppo della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2. Lo scopo del lavoro era testare l’effetto di una dieta ‘veg’ di 16 settimane sulla composizione proprio del microbiota intestinale, sul peso, sulla composizione corporea e sulla resistenza all’insulina, in adulti in sovrappeso senza storia di diabete. Sono stati inclusi 147 partecipanti (86% donne e 14% uomini; l’età media era di 55,6 anni), assegnati in maniera casuale al gruppo invitato a seguire una dieta vegana a basso contenuto di grassi (73) o a quello che non doveva apportare modifiche alla propria dieta (74), appunto per 16 settimane.

Al termine dell’indagine il peso corporeo si è ridotto in modo significativo nel gruppo vegano (in media -5,8 kg), in particolare a causa di un calo della massa grassa (in media -3,9 kg) e del grasso viscerale. Anche la sensibilità all’insulina è aumentata significativamente in questo campione.

Nel gruppo ‘vegan’ è aumentata anche la quantità del batterio Faecalibacterium prausnitzii (+4,8%), un elemento che è associato a riduzione del peso corporeo, della massa grassa e del grasso viscerale. Più presente nell’intestino di questo campione anche il Bacteoides fragilis (+19,5%), cosa che contribuisce a ridurre peso corporeo, massa grassa e grasso viscerale e che aumenta la sensibilità all’insulina.

Gli autori concludono: “Un intervento dietetico vegano a basso contenuto di grassi di 16 settimane ha indotto cambiamenti” positivi. Tuttavia, riconoscono che “saranno necessari ulteriori approfondimenti per capire quale sia l’effetto reale della dieta vegana rispetto a quelli indotti dalla semplice restrizione delle calorie. Questa – commentano – è un’area di ricerca affascinante e speriamo di poter presentare nuovi dati alla riunione dell’Easd del 2020”.