E-cig, l’ISS rassicura i fumatori: “Nessuna stretta”


E-cig, l’Istituto superiore di Sanità: “Nessuna stretta in arrivo”. Codaconso attacca: “L’ISS se ne lava le mani, scegliendo di non intervenire di fronte ad un evidente allarme”

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“In relazione a quanto comparso nelle pagine del Messaggero di oggi, l’Istituto Superiore di Sanità precisa che non esiste alcun Piano Iss in cui è prevista una stretta in arrivo sulle e-cig. L’Istituto, in quanto organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale supporta la definizione di piani e azioni riguardanti la Salute Pubblica a sostegno di Regioni e Ministero della Salute. Qualsiasi strategia o sviluppo di un Piano nazionale non può che vedere l’Iss operare a supporto di essi”. Così in un comunicato, come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it), l’Iss.

“Le dichiarazioni della Dr.ssa Roberta Pacifici sui rischi della sigaretta elettronica non si riferiscono ad alcun piano nazionale o regionale ma riguardano la posizione più volte espressa dall’Istituto sull’opportunità di attuare allo stato attuale delle conoscenze un principio di cautela riguardo l’utilizzo di questi dispositivi” si legge ancora nella nota.

Codacons all’attacco

Le affermazioni dell’Iss in merito alle sigarette elettroniche sono per il Codacons gravissime, perché dimostrano come l’Istituto se ne lavi le mani, scegliendo di non intervenire di fronte ad un evidente allarme.

“Quanto sta accadendo in merito alle sigarette elettroniche imporrebbe alle autorità sanitarie di attivarsi immediatamente, ma finora nulla è stato fatto per garantire la salute dei fumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Per questo chiediamo oggi al Ministero della salute di intervenire, disponendo subito indagini urgenti in Italia e valutando l’adozione di misure restrittive a tutela della salute dei cittadini, specie dei più giovani, sulla base del principio di precauzione. Servono inoltre controlli immediati da parte della Polizia postale per impedire la vendita online anche in Italia di liquidi a base di oppiacei o potenzialmente pericolosi per la salute umana” conclude Rienzi.