Miss Italia: scontro tra Codacons e Cgil


La Cgil attacca Miss Italia. Replica del Codacons: “Farebbero bene ad occuparsi dei lavoratori anziché intervenire a sproposito”

Miss Italia 2018 è Carlotta Maggiorana: 26 anni, di Cupra Marittima, ha dedicato la vittoria al padre scomparso dieci anni fa. Sul podio anche Fiorenza D'Antonio e Chiara Bordi

Slc-Cgil nazionale, Slc-Cgil Roma e Donne Slc-Cgil, hanno definito Miss Italia, ”una trasmissione vecchia che veicola un’idea totalmente superata della donna. Nell’Italia di oggi le donne sono parte integrante del mondo del lavoro, ne reclamano la parità e la dignità e proprio per questo scendono in piazza contro il DDL Pillon, contro i reati di femminicidio, contro i tentativi politici di scardinare la legge 194 sull’aborto, per abbattere quegli stereotipi femminili ancora presenti nel Paese che un concorso come Miss Italia tende ad alimentare”. Parole che hanno scatenato diverse reazioni, come quella del Codacons.

“La Cgil farebbe bene ad occuparsi dei lavoratori, specie di quelli che da anni si trovano in Rai senza impiego, sono precari o vengono utilizzati come figuranti per compensi irrisori, anziché intervenire a sproposito sulle trasmissioni televisive Rai, lasciando ad altri soggetti, più titolati ed esperti in materia, il compito di valutare cosa può o non può essere trasmesso in tv” afferma l’associazione.

“Se le preoccupazioni di Cgil sono le ragazze di Miss Italia, non sorprende che sempre più lavoratori negli ultimi anni abbiano abbandonato il sindacato – afferma il presidente Carlo Rienzi –. La visione della Cgil in merito al concorso di bellezza è obsoleta e superata: non è infatti in discussione il ruolo della donna, ma si tratta di un pezzo di storia del paese di cui la rete di Stato non può privarsi, indipendentemente dai dati di ascolto. Miss Italia fa parte della cultura del nostro paese, un evento che il servizio pubblico fa bene a trasmettere e valorizzare respingendo con fermezza le tesi bigotte e moraliste della Cgil”.

“Come all’epoca a Laura Boldrini, alla Cgil ricordiamo che non si può fare di tutta l’erba un fascio, compiendo una generalizzazione ingiusta e fuori luogo. Il problema della donna ridotta a bella statuina muta esiste ma riguarda altre trasmissioni, nelle quali vengono inserite ragazze svestite, il cui unico scopo è mantenere davanti la tv i telespettatori di sesso maschile” prosegue il Codacons.

“Miss Italia, al contrario, è una gara di bellezza che mostra, esalta e valorizza la bellezza femminile, ma non la utilizza come strumento fuori contesto per raccogliere qualche punto in più di audience. Il concorso inoltre veicola – anche grazie alla bellezza – un importantissimo strumento di difesa delle donne, lo sportello anti-stalking del Codacons, che in questi anni ha aiutato centinaia di donne a salvarsi dalla bruta violenza dei maschi. Lo tenga a mente la Cgil la prossima volta”.