Festival della Mente: 7 eventi serali sul futuro


Dal 30 agosto al 1 settembre a Sarzana il Festival della Mente: 7 gli eventi serali sul tema del futuro che animeranno la cittadina

Dal 30 agosto al 1 settembre a Sarzana il Festival della Mente: 7 gli eventi serali sul tema del futuro che animeranno la cittadina

Torna il Festival della Mente – il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee, promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana – giunto alla sua XVI edizione: dal 30 agosto al 1 settembre, a Sarzana, con la direzione di Benedetta Marietti (www.festivaldellamente.it).

Tema di quest’anno il futuro. «Il concetto di “futuro” è sempre stato importante e necessario per la mente umana – spiega Benedetta Marietti – ma acquista particolare significato in un’epoca come la nostra, densa di cambiamenti sociali, di trasformazioni tecnologiche e di incognite che gravano sul presente. Con il consueto approccio multidisciplinare, il festival si interroga sugli scenari possibili che ci attendono in campo scientifico e umanistico, senza però dimenticare che per guardare al domani bisogna conoscere il passato. E con la ferma convinzione che per immaginare il futuro che vogliamo è necessario creare e inventare una realtà nuova a partire dall’oggi. Spero che il festival, attraverso le voci competenti e appassionate dei relatori, riesca a trasmettere la convinzione che tutti noi possiamo e dobbiamo diventare “inventori del futuro”».

Sono 7 gli eventi serali che animeranno la cittadina di Sarzana nel weekend dal 30 agosto al 1° settembre.

Venerdì 30 agosto alle 21 in piazza d’Armi Fortezza Firmafede la Bandakadabra – estrosa formazione di fiati e percussioni – porterà sul palco Figurini, spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e dadaisti, che unisce temi apparentemente inconciliabili: un riferimento alle atmosfere western e alle colonne sonore di Ennio Morricone si trasforma in un brano dei Beatles, che a sua volta diventa l’occasione per riflettere ironicamente sulla tossicità degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”.

Alle 21.15 al Teatro degli Impavidi Beatrice Venezi, tra i più giovani direttori d’orchestra d’Europa, incontrerà l’attore Gioele Dix in Il tempo che non c’è. Insieme ai Solisti di Milano Classica, confronteranno i loro artisti più amati provando a immaginare un futuro per il loro mestiere.

Sabato 31 agosto alle 21 al Canale Lunense lo storico Paolo Colombo e l’illustratore Michele Tranquillini saranno protagonisti dell’incontro Ernest Henry Shackleton. L’eroe che sconfisse l’Antartide. Attraverso le parole di Colombo e gli acquerelli disegnati dal vivo da Tranquillini si ripercorrerà la storia dell’esploratore polare britannico Sir Ernest Shackleton e della sua impresa di attraversamento a piedi dell’Antartide. Facendo rivivere al pubblico di Sarzana quest’avventura, si cercherà di rispondere a una domanda importante: cosa significa essere eroi?

Alle 21.15 in piazza d’Armi Fortezza Firmafede l’attore Umberto Orsini, che calca le scene da ormai sessant’anni e ha lavorato con Fellini, Visconti, Zeffirelli e Ronconi, in dialogo con lo scrittore Paolo Di Paolo, in Il futuro del teatro. Muovendo dalla convinzione che il teatro sia un eterno presente, un futuro che si costruisce osando, Orsini ripercorrerà la sua carriera riflettendo su come si crei il futuro in scena: nella scelta dei testi, nell’interpretazione, nel dialogo con la platea e nella costruzione del pubblico.

Sempre alle 21.15 al Teatro degli Impavidi due esploratori del suono, il pianista improvvisatore e compositore Cesare Picco e il musicista e dj Alessio Bertallot si cimenteranno in Piano vs Groove: un viaggio tra i brani iconici della dj culture che si combinerà con la forza evocativa del pianoforte, contribuendo a creare un caleidoscopico nuovo mondo di suoni.

Domenica 1 settembre alle 21.15 in piazza d’Armi Fortezza Firmafede Lorenzo Jovanotti e Paolo Giordano in un incontro speciale pensato per il festival dal titolo L’invenzione del futuro. Non esiste invenzione che non sia anche il frutto delle visioni che altri hanno avuto prima di noi: da Magellano a Mozart, da Gabriel García Márquez a Joseph Conrad, da Albert Einstein a Jimi Hendrix, ogni creazione nuova è il prodotto complesso delle intuizioni che l’hanno preceduta. È possibile trovare una curva che colleghi quei punti e indichi la traiettoria del futuro? Jovanotti e Giordano risponderanno a questa domanda.

Sempre alle 21.15 al Teatro degli Impavidi, in anteprima per il pubblico del Festival della Mente, il regista Raphael Tobia Vogel porterà in scena Marjorie Prime, un testo che esplora il rapporto tra memoria e identità, scritto dal drammaturgo Jordan Harrison – finalista al premio Pulitzer 2015 – e prodotto dal Teatro Franco Parenti. Se esistessero tra noi i Prime, ologrammi di persone care venute a mancare, riusciremmo a relazionarci a loro come se fossero l’originale? L’Intelligenza Artificiale può soddisfare i nostri più chiari bisogni e i nostri più intimi desideri ed essere utilizzata per sconfiggere la solitudine o aiutare l’essere umano a conoscersi meglio? Se ne avessimo l’opportunità, come decideremmo di ricostruire il nostro passato e cosa decideremmo di dimenticare? Sul palco gli attori Ivana Monti, Francesco Sferrazza Papa, Elena Lietti e Pietro Micci.

Informazioni e prevendite su www.festivaldellamente.it.