Malasanità a Scafati: salma ricoperta di formiche


Nella sala mortuaria dell’ospedale di Scafati la salma di una donna di 61 anni di Angri è stata ritrovata piena di formiche

Nella sala mortuaria dell'ospedale di Scafati la salma di una donna di 61 anni di Angri è stata ritrovata piena di formiche

La salma di una donna è stata ritrovata piena di formiche nella sala mortuaria dell’ospedale di Scafati (Salerno). A denunciare l’episodio – come riportano alcuni quotidiani – sono stati i familiari della 61enne di Angri che hanno presentato una denuncia ai carabinieri. Il pm della Procura di Nocera Inferiore, Federica Lo Conte, ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche.

Secondo la ricostruzione fornita dall’Azienda Sanitaria di Salerno “il decesso è avvenuto alle ore 9,20, il trasporto della salma in obitorio tra le ore 9,30 e 9,45 dopodiché sono stati rinvenuti insetti che inequivocabilmente fuoriuscivano da un interstizio tra due battiscopa”.

L’Asl Salerno, nell’esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari della donna, ha, inoltre, evidenziato che “aveva già effettuato una serie di attività preventive volte alla sanificazione degli ambienti mediante plurimi interventi, l’ultimo dei quali effettuato in data 7 agosto ed ulteriori attività sono peraltro già programmate”.

L’Asl di Salerno, attraverso una nota stampa, ha fatto poi sapere che “immediatamente allertati, sono giunti sul posto il dr. Alfonso Giordano direttore del DEA Nocera Inferiore-Scafati-Pagani , il dr. Luigi Lupo, direttore del Nucleo Operativo ispettivo e il dr. Maurizio D’Ambrosio, dirigente medico del presidio ospedaliero di Scafati ed è stato altresì investito il Dipartimento di Prevenzione”.

Codacons: vergogna senza fine

Ennesimo scandalo-malasanità nel Mezzogiorno e in particolare in Campania, ennesima vergogna nazionale. La vicenda della salma di una donna ritrovata piena di formiche nella sala mortuaria dell’ospedale di Scafati (Salerno) rappresenta il punto più basso in una spirale senza fine: tra furbetti del cartellino, pazienti accatastati come sardine nei corridoi, formiche nei letti e inefficienze quotidiane di ogni tipo sembra che a nulla sia servito quanto già tristemente accaduto in passato (in primis a Napoli), per invertire la rotta. La Sanità Campana – ma più in generale nelle Regioni del Sud – rimane infatti abbandonata a sé stessa, incapace di garantire agli utenti standard di servizio anche solo minimi e degni di un Paese civile.

Le passarelle degli ispettori ministeriali a nulla sono servite, evidentemente, nel corso di questi anni. L’Associazione, che offre assistenza legale alla famiglia coinvolta, chiede il licenziamento per quelli che saranno individuati come responsabili dell’accaduto e attende di conoscere i provvedimenti del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per evitare che simili vergognosi episodi possano ancora ripetersi in futuro.