Prezzo del latte: nuova battaglia con l’industria


Ricomincia la battaglia sul prezzo del latte pagato dall’industria agli allevatori italiani. Il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust contro Italatte

Ricomincia la battaglia sul prezzo del latte pagato dall’industria agli allevatori italiani. Il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust contro Italatte

Si riapre la battaglia sul prezzo del latte pagato dall’industria agli allevatori italiani. Il Codacons ha presentato infatti un esposto all’Antitrust contro Italatte – società del gruppo Lactalis titolare dei principali marchi italiani del settore come Galbani, Vallelata, Invernizzi, Cademartori, Locatelli – per aver ridotto con decisione unilaterale e retroattiva il prezzo del latte pagato ai piccoli allevatori.

Con lettera del 2 maggio 2019 inviata ai propri fornitori, alle Cooperative e alle Organizzazioni professionali della Lombardia, Italatte ha disposto in via unilaterale e retroattiva la modifica del contratto di somministrazione del latte, senza alcun contraddittorio con le parti direttamente interessate, adducendo ragioni di urgenza che avrebbero legittimato l’imposizione di una riduzione del prezzo del latte a partire dal mese di aprile 2019 attraverso la previsione che «nella fattura del latte conferito nel mese di aprile inseriremo un prezzo di 400€/1000 litri salvo conguaglio» spiega il Codacons.

Pertanto, dal prezzo definito nell’accordo quadro e nei singoli contratti di somministrazione, pari a 41,57 centesimi al litro, Italatte ha arbitrariamente sottratto ben 15,70 euro ogni 1000 litri. Allo stesso modo, per il mese di maggio, la riduzione del prezzo del latte a 40 centesimi al litro ha determinato un differenziale rispetto al corrispettivo pattuito nell’accordo quadro, pari a 1,19 centesimi al litro, pari a 11,90 ogni 1000 litri. Ancora, per il mese di giugno, le imprese conferenti si sono viste decurtare la somma di 12,10 euro.

La modifica unilaterale delle condizioni di fornitura del latte, imponendo retroattivamente una riduzione del prezzo a 40 centesimi al litro, si è tradotta nella imposizione di una condizione ingiustificatamente gravosa a danno delle imprese, sulle quali è stato illegittimamente trasferito un rischio ingiustificato, tenuto conto dei precedenti accordi raggiunti con Italatte e con gli impegni da quest’ultima presi – scrive il Codacons nell’esposto -. Un comportamento che viola in modo palese l’articolo 4 del DM n. 199 del 2012 che inserisce nelle condotte commerciali sleali anche il mancato rispetto dei principi di buone prassi vietando espressamente le pratiche sleali aventi ad oggetto «il trasferimento di un rischio ingiustificato o sproporzionato all’altra parte»”.

Una situazione che danneggia anche i consumatori, attraverso un aumento massiccio ed incontrollato delle importazioni dall’estero di latte e di prodotti semi-lavorati che si traduce in un inganno sulla provenienza della materia prima.

Il Codacons ha denunciato quindi all’Antitrust il significativo squilibrio di potere contrattuale a tutto vantaggio di Italatte (società del gruppo Lactalis titolare dei principali marchi italiani del settore, tra i quali si ricordano Galbani, Vallelata, Invernizzi, Cademartori, Locatelli) chiedendo di aprire apposita istruttoria sul caso e di elevare la sanzione massima prevista dalla legge nei confronti dell’azienda.

La questione potrebbe inoltre finire sul tavolo delle Procure della Repubblica nel caso in cui Italatte non rispetterà l’impegno di pagare i conguagli agli allevatori: il Codacons è pronto infatti ad una denuncia contro la società per la possibile fattispecie di truffa aggravata.