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Mieloma Multiplo Recidivato: nuovo studio su elotuzumab

La Commissione Europea ha approvato in via condizionata talquetamab per il trattamento di alcuni adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario

Studio rivela che alcune specie di batteri che vivono nell’intestino sono in grado di influenzare la progressione del mieloma multiplo che invade il midollo osseo

Mieloma Multiplo Recidivato o Refrattario (RRMM): presentati i dati di efficacia aggiornati dello studio di Fase 2 di elotuzumab in combinazione con pomalidomide e desametasone

Bristol-Myers Squibb ha annunciato la presentazione dell’aggiornamento dei dati dello studio ELOQUENT-3, studio internazionale randomizzato di Fase 2 che ha valutato l’aggiunta di elotuzumab a pomalidomide e desametasone (EPd) versus pomalidomide e desametasone (Pd) da soli nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario (RRMM). In un’analisi non prespecificata per la valutazione descrittiva della sopravvivenza globale (OS), dopo il prolungamento del follow-up ad almeno 18,3 mesi, i pazienti trattati con EPd hanno continuato a riportare una OS duratura e clinicamente rilevante e vantaggi nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto a quelli trattati con Pd.

Il trattamento con EPd era associato alla riduzione del 46% del rischio di morte [Hazard Ratio (HR) 0.54; 95% Confidence Interval (CI): 0.30 to 0.96] rispetto al trattamento con Pd da solo, I tassi di sopravvivenza globale, a 18 mesi, un endpoint secondario, erano del 68% nei pazienti trattati con EPd rispetto al 49% in quelli trattati con Pd. La sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta con EPd al momento dell’analisi [95% CI: 24,9 mesi, Non Valutabile (NV)] ed era di 17,4 mesi (95% CI: 13.8, NV) nei pazienti trattati con Pd.

I tassi di PFS a 18 mesi erano pari al 34% nei pazienti randomizzati ad EPd rispetto all’11% in quelli randomizzati a Pd. I risultati di sicurezza di EPd erano in linea con l’analisi primaria e con i risultati precedenti dei regimi con elotuzumab e pomalidomide.
Questi dati sono stati presentati al 24° Congresso della European Hematology Association (EHA), che si è svolto recentemente a Amsterdam (Abstract #PS1370).

“Il mieloma multiplo è una malattia caratterizzata da recidiva, il che rende ancora più importante disporre di opzioni di trattamento disponibili per i pazienti dopo i trattamenti iniziali. Il follow-up a 18 mesi dallo studio ELOQUENT-3 continua a mostrare miglioramenti significativi degli endpoint principali con EPd rispetto a Pd, compreso un trend positivo della sopravvivenza globale”, afferma Meletios A. Dimopoulos, M.D., professore e Direttore del Dipartimento di Terapia Clinica presso la Scuola di Medicina della Kaposistrian University di Atene. “Questi dati indicano la possibilità che questa combinazione diventi il nuovo standard di cura dei pazienti con mieloma multiplo recidivante o non rispondenti alle precedenti terapie, tra cui lenalidomide e un inibitore di proteasoma.”

“I risultati del follow-up prolungato dello studio ELOQUENT-3 confermano l’efficacia duratura della combinazione EPd e il profilo di sicurezza favorevole nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario”, dichiara Fouad Namouni, M.D., Direttore Sviluppo Oncologico di Bristol-Myers Squibb. “Questi risultati, insieme alla nostra presenza globale al Congresso EHA, sottolineano il nostro impegno nel condurre ricerche innovative in ematologia e sviluppare nuove terapie che possano migliorare la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti con diverse tipologie di tumori del sangue.”

I dati dell’analisi primaria dello Studio ELOQUENT-3 sono stati pubblicati nel New England Journal of Medicine nel novembre 2018 e sono stati di supporto all’approvazione di EPd da parte dell’ente regolatorio americano (FDA, Food and Drug Administration), per il trattamento di pazienti adulti con RRMM che hanno ricevuto almeno due linee di trattamento precedenti, tra cui lenalidomide e un inibitore di proteasoma.
Bristol-Myers Squibb e AbbVie stanno cooperando nello sviluppo di elotuzumab, e Bristol-Myers Squibb è responsabile della commercializzazione.

Lo Studio ELOQUENT-3

Lo Studio di Fase 2 ELOQUENT-3 ha randomizzato 117 pazienti con RRMM che avevano ricevuto due o più trattamenti ed erano refrattari o recidivi e refrattari a lenalidomide e a un inibitore di proteasoma. I pazienti sono stati randomizzati con rapporto 1:1 a ricevere EPd (n=60) o Pd (n=57) in cicli di 28 giorni fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile. I pazienti in entrambi i bracci EPd e Pd hanno ricevuto 4 mg di pomalidomide dai giorni 1 a 21 di ciascun ciclo, e l’equivalente settimanale di 40 mg o 20 mg di desametasone rispettivamente per i pazienti fino a 75 anni o di età superiore a 75 anni. Nel braccio EPd, elotuzumab è stato somministrato settimanalmente per via endovenosa alla dose di 10 mg/kg per i primi 2 cicli e di 20 mg/kg ogni quattro settimane a partire dal terzo ciclo. Endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione (PFS) valutata dallo sperimentatore.

Nell’analisi del follow-up a 18 mesi, gli eventi avversi (AEs) sono stati paragonabili nei due bracci di trattamento e coerenti con l’analisi primaria. Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati infezioni (22% nei pazienti con EPd, 24% nei pazienti con Pd), neutropenia (13%, 29%), anemia (10%, 22%), trombocitopenia (10%, 7%) e iperglicemia (8%, 11%). Eventi avversi di grado 5 di qualsiasi causa sono stati registrati in sette pazienti (12%) che avevano ricevuto EPd e in nove (16%) con Pd.

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