Maltempo: allerta rossa in Emilia-Romagna


Il maltempo flagella l’Emilia-Romagna: dichiarato lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della Protezione civile. Oltre 1,2 milioni di famiglie a rischio per Coldiretti

Il maltempo flagella l'Emilia-Romagna: dichiarato lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della Protezione civile. Oltre 1,2 milioni di famiglie a rischio per Coldiretti

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha firmato la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile accogliendo la richiesta del Presidente della Regione Emilia-Romagna, colpita da una forte ondata di maltempo.

La mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale a supporto dei sistemi regionali interessati consente il coinvolgimento coordinato delle colonne mobili delle altre Regioni e Province autonome, del volontariato organizzato di protezione civile e delle strutture operative nazionali, attraverso il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile nazionale. Si tratta di uno strumento introdotto dal Codice della protezione civile che permette di rispondere a situazioni di eccezionale criticità previste e in atto.

In supporto alle autorità locali di protezione civile è stata, dunque, disposta l’attivazione del COI del Ministero della Difesa, del CON dei Vigili del Fuoco, di Viabilità Italia e delle colonne mobili di Lombardia e Veneto.
Un team di esperti del Dipartimento della Protezione Civile sta raggiungendo Modena per fornire assistenza alle autorità locali.

Il Dipartimento della Protezione civile continuerà a seguire, in stretto raccordo con l’Emilia-Romagna, l’evolversi della situazione meteo-idrogeologica che sta interessando la regione e a coordinare l’impiego delle risorse nazionali.

Allerta rossa

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

L’avviso prevede dal primo mattino di oggi, mercoledì 29 maggio, il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata allerta rossa per rischio idraulico sulla pianura centrale dell’Emilia-Romagna. Per la giornata di domani valutata, inoltre, allerta arancione su gran parte dell’Emilia-Romagna e sui bacini meridionali del Veneto e allerta gialla sul settore meridionale della Lombardia, su gran parte del Veneto, sul restante territorio dell’Emilia-Romagna, su Toscana, Marche, Umbria, sulle zone interne del Lazio, sull’Abruzzo, su gran parte della Basilicata e sul versante tirrenico centro-settentrionale della Calabria.

Coldiretti: 1,2 milioni di famiglie a rischio

Sono 1,2 milioni le famiglie a rischio alluvione in Emilia-Romagna che si classifica come la regione con la maggiore pericolosità. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ispra divulgata in occasione dell’allerta rossa per rischio esondazioni e frane sulla pianura centrale dell’Emilia Romagna.

Una emergenza maltempo che ha già provocato, per la pioggia intensa e le esondazioni, allagamenti nelle campagne e delle abitazioni rurali con aziende isolate e danni alle coltivazioni per milioni di euro, secondo le prime stime della Coldiretti.

Difficoltà sono segnalate lungo tutto il bacino del Po a partire da Piacenza dove è caduta anche la grandine anche sui vigneti mentre in provincia di Reggio sono segnalate frane e nel ferrarese si soffrono le conseguenze della bomba d’acqua che ha colpito anche la provincia di Rovigo.

Il pericolo di alluvioni o frane interessa ben il 91,1% dei comuni italiani (7.275) ma la percentuale sale al 100% per Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata, Calabria e Val d’Aosta. Abruzzo e Lazio hanno rispettivamente il 99,7% e il 98,7% dei centri a rischio, mentre il Piemonte si “ferma” al 94,7%, ma sopra quota 90% ci sono anche Campania, Sicilia e Trentino Alto Adige.

L’ultima ondata di maltempo di maggio aggrava il bilancio dei danni nelle campagne in una primavera segnata da precipitazioni eccezionali in una fase particolarmente delicato per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo, le piante che iniziano a fare i primi frutti.