Fusione FCA-Renault: un gigante nel mercato auto


Fca propone fusione 50/50 con la Renault e rassicura gli operai: “Nessuna chiusura di stabilimenti”

Fca propone fusione 50/50 con la Renault e rassicura gli operai: “Nessuna chiusura di stabilimenti”

Fiat Chrysler Automobiles ha inviato una lettera non vincolante al Consiglio di Amministrazione di Groupe Renault proponendo una aggregazione delle rispettive attività nella forma della fusione 50/50. E’ quanto si legge in una nota della Fca, riportata dall’Agenzia Dire (www.dire.it).

La Società risultante dalla fusione sarà detenuta per il 50% dagli azionisti di FCA e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault, una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti.

La fusione porterà “alla nascita del terzo più grande Original Equipment Manufacturer (OEM) con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave. Il portafoglio di marchi ampio e complementare fornirebbe una copertura completa del mercato, dal segmento luxury fino al mainstream. La Società risultante diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma”, spiega la nota.

La fusione non comporterà “nessuna chiusura di stabilimenti. Stimati oltre 5 miliardi di euro di sinergie run-rate annuali in aggiunta alle sinergie. Un solido bilancio combinato che consente una allocazione flessibile del capitale e una solida politica di dividendi. Significativi benefici per gli altri partner dell’Alleanza, incluso 1 miliardo di euro di sinergie run-rate aggiuntive stimate”.

Fusione vale un terzo del mercato in Italia

La fusione tra FCA e Renault vale più di 1/3 (37,7%) del mercato italiano dell’auto con 268.457 veicoli venduti solo nei primi quattro mesi del 2019 staccando tutti gli altri concorrenti. E’ quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Unrae sulle immatricolazioni dall’inizio dell’anno in relazione alla maxi operazione ufficializzata dall’amministratore delegato di FCA Mike Manley per la creazione del primo colosso mondiale dell’auto.

“La fusione tra FCA e Renault non ha solo una valenza industriale e finanziaria, ma anche sociale ed economica – sottolinea Uecoop – considerato il fatto che queste due realtà sono il perno di un sistema produttivo trasversale: dalla meccanica all’elettronica, dal design ai servizi, dalla pelletteria alla logistica”.

Sul mercato italiano fra i primi 10 modelli di auto più venduti ben 8 riguardano marchi FCA oppure Renault, al ritmo di 2.237 auto vendute ogni giorno, compresi i modelli Nissan e Mitsubishi.  E’ necessario che la fusione punti ad armonizzare al meglio le potenzialità dei due gruppi tutelando i posti di lavoro diretti e indiretti e la rete dei fornitori per utilizzare al meglio il potenziale di sviluppo della nuova realtà.

Codacons: rischi per consumatori

La fusione tra Fca e Renault rischia di avere ripercussioni negative per i consumatori, in quei settori auto nei quali le due società hanno finora operato in piena concorrenza. Lo afferma il Codacons, che invita l’Antitrust e le autorità europee a vigilare con la massima attenzione sull’operazione.

“Fca e Renault si sono finora date battaglia sul mercato europeo delle auto nel segmento delle utilitarie e delle vetture di piccole dimensioni, comparto nel quale le due società operano in una situazione di concorrenza diretta – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Ciò ha portato vantaggi per i consumatori, attraverso una sfida commerciale per conquistare fette di mercato basata su offerte, promozioni e modelli di automobili sempre più competitivi”.

“La fusione tra i due gruppi rischia ora di annullare tale concorrenza, perché una sovrapposizione produttiva per utilitarie e piccole auto non sarebbe certo redditiva – prosegue Rienzi –. I consumatori italiani ed europei rischiano così di ritrovarsi con una minore offerta sul mercato e con prezzi di listino maggiorati per quelle auto finora prodotte da Fca e Renault in regime di piena concorrenza. Per tale motivo Antitrust e Ue devono vigilare con la massima attenzione sull’operazione, per evitare che a rimetterci siano i consumatori di tutta Europa” conclude il presidente Codacons.