Strage di Capaci: piazze unite per dire no alla mafia


Il 23 maggio 1992 la strage di Capaci: oggi migliaia di persone nelle piazze italiane per commemorare le vittime e dire no alle mafie

Il 23 maggio 1992 la strage di Capaci: oggi migliaia di persone nelle piazze italiane per commemorare la tragedia e dire no alle mafie

I numeri a volte raccontano la storia meglio di qualunque parola perché danno il senso concreto di ciò che è accaduto e si trasformano, a loro volta in parole. È il caso di Capaci, o meglio della strage di Capaci.

E allora leggiamoli insieme questi numeri: 15 sono i quintali di esplosivo utilizzati nell’attentato, una quantità impressionante; 5 i morti dilaniati dal tritolo: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, 23 i feriti sopravvissuti alla strage.

Altri numeri sostengono la memoria di quel giorno il 23.5.1992, 27 anni fa; ma nelle menti e nelle cerimonie ricorre anche un altro numero, l’ora in cui gli assassini premettero il telecomando dell’innesco: le 17,58.

Poi ci sono i numeri che pochi conoscono e ricordano come ad esempio il numero del contachilometri della macchina della scorta; i tre agenti furono scagliati a cento metri di distanza dentro la loro croma blindata, la Quarto Savona 15; tra le lamiere fu ritrovato il contachilometri fermo a 100.287.

Questo insieme di numeri, si legge sul sito ufficiale della Polizia di Stato, creano nella nostra memoria e nella memoria collettiva volti, gesti, momenti diventati patrimonio dell’intera società civile del nostro Paese che oggi ricorda cinque servitori dello Stato assassinati dalla mafia.

Gli eventi legati alla manifestazione “#PalermochiamaItalia” porteranno, sui luoghi simbolo di Palermo, 70.000 studenti che, da tutta Italia, verranno a rendere onore a queste persone.

E alla fine questo è il numero che conta di più, il numero del futuro e della legalità.

Salvini a Palermo

Inizia con la deposizione di una corona d’alloro davanti alla Stele commemorativa presso l’autostrada di Capaci, la visita del ministro dell’Interno Matteo Salvini in Sicilia.

Poi, il titolare del Viminale, insieme al prefetto di Palermo, Antonella De Miro, è al Giardino della Memoria dove è esposta la “Quarto Savona 15”, nome in codice – per la comunicazioni via radio – della Croma sulla quale viaggiavano gli agenti della scorta di Falcone il giorno dell’attentato di Capaci, e cioè Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Dall’Aula Bunker dell’Ucciardone di Palermo, il ministro partecipa alla cerimonia commemorativa in occasione del “XXVII Anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio”.

Successivamente, il ministro si reca alla caserma Pietro Lungaro, per la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide dedicata ai caduti ed un incontro con i familiari delle vittime.