Cancro al seno: meno decessi con dieta a basso contenuto di grassi


Cancro al seno: una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali associati a un basso contenuto di grassi non ha avuto effetti significativi sull’insorgenza della neoplasia ma ha ridotto il rischio di morte secondo i risultati della Women’s Health Initiative (WHI)

Cancro al seno: una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali associati a un basso contenuto di grassi non ha avuto effetti significativi sull'insorgenza della neoplasia ma ha ridotto il rischio di morte secondo i risultati della Women's Health Initiative (WHI)

Osservare con costanza una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali associati a un basso contenuto di grassi non ha avuto effetti significativi sull’insorgenza del cancro al seno ma ha ridotto il rischio di morte per il tumore nelle donne in post-menopausa, secondo i risultati della Women’s Health Initiative (WHI).

“Modificare la dieta può influenzare favorevolmente il rischio di morte per il carcinoma mammario e crediamo che sia un obiettivo alla portata di molte pazienti, dato che nello studio lo è stato per 19mila partecipanti”, ha detto Rowan Chlebowski dell’Harbor-UCLA Medical Center di Torrance, in California, durante una conferenza stampa che precede il congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) 2019, che si terrà dal 31 maggio al 4 giugno a Chicago.

“Per quanto ne sappiamo, questo è l’unico studio che fornisce evidenze cliniche randomizzate che dimostrano si può fare qualcosa per ridurre il rischio di morte per questo tumore”, ha aggiunto.

Dieta più sana e con meno grassi

Tra il 1993 e il 1998 gli sperimentatori di 40 centri statunitensi hanno arruolato quasi 49mila donne senza alcuna storia di cancro al seno, un’assunzione giornaliera di grassi pari a circa il 32% delle calorie e una mammografia normale. Le partecipanti sono state randomizzate a continuare con la loro dieta abituale oppure a seguire un’alimentazione con un maggiore contenuto di frutta, verdura e cereali integrali e una quantità di grassi (20% delle calorie totali).

La fase randomizzata è continuata per una mediana di 8,5 anni e un follow-up totale mediano di 19,6 anni. L’endpoint primario era l’incidenza del cancro al seno durante il periodo di intervento, mentre la morte causata dalla malattia e per qualsiasi causa dopo la diagnosi del tumore erano endpoint secondari.

Secondo quanto riferito da Chlebowski, il gruppo sottoposto alla dieta è riuscito a raggiungere un apporto medio iniziale di grassi del 24,5%, prima assestarsi al 29% durante il periodo di intervento.

Minor rischio di morte per il tumore e per qualsiasi causa

L’intervento dietetico è durato per un periodo di 8,5 anni, durante il quale si sono verificati l’8% in meno di tumori al seno nel gruppo sottoposto a dieta, un risultato però non significativo, riferiscono i ricercatori. In queste pazienti è stata invece rilevata una riduzione significativa del 21% del rischio di morte attribuibile a questo tipo di cancro. Inoltre tra le donne che hanno sviluppato il tumore, quelle assegnate a un regime a basso contenuto di grassi hanno avuto un rischio significativamente inferiore (-15%) di morte per qualsiasi causa.

Un’analisi dei sottogruppi ha identificato le pazienti con fattori di rischio per la sindrome metabolica come le maggiori beneficiarie dell’intervento dietetico. Nelle partecipanti con uno o due componenti della sindrome, la riduzione del rischio di morte per il carcinoma mammario è stata del 20%, non significativa, ma quelle con tre o quattro componenti hanno ottenuto una riduzione del 69% (42 pazienti, p=0,01).

“Questo era uno studio di prevenzione, quindi non ci aiuta a consigliare le donne dopo una volta che la malattia si è sviluppata, ma conferma che vale la pena di insistere con le nostre pazienti affinché consumino più frutta, verdura e cereali. Anche se non è facile” ha commentato Lidia Schapira dello Stanford University Medical Center in California.

“Come ha detto  Chlebowski, molte donne non sono riuscite a diminuire i grassi quanto desideravano, ma il livello di riduzione che hanno raggiunto ha dimostrato di comportare un vantaggio per la salute”. In una dichiarazione, la presidente della ASCO Monica Bertagnolli del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, ha affermato che la ricerca “chiarisce che una dieta più sana ha solo effetti positivi e si aggiunge a un numero crescente di studi che ottengono risultati simili in diversi tipi di cancro”.