Velivoli storici tra nuove regole e un Museo Nazionale


Il Ministro dei Beni culturali Bonisoli incontra le associazioni dei velivoli storici a Milan: al lavoro per un Museo Nazionale e modifiche al Codice per migliorarne la fruizione e valorizzarli

Il Ministro dei Beni culturali Bonisoli incontra le associazioni dei velivoli storici a Milan: al lavoro per un Museo Nazionale e modifiche al Codice per migliorarne la fruizione e valorizzarli

Il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, ha incontrato a Palazzo Litta, a Milano, i rappresentanti del Gruppo Amici Velivoli Storici (Gavs). La riunione è stata l’occasione per discutere di tutela e valorizzazione dei velivoli storici: aerei, elicotteri e più in generale macchine volanti storiche. Ad oggi, infatti, i velivoli siti nei musei rischiano di non poter essere riparati, manutenuti o spostati.

Non a caso, si ipotizza una “revisione” della normativa vigente, nel rispetto della specificità dei mezzi e al fine di valorizzarli al meglio, nell’ambito dei lavori per la modifica del codice dei Beni culturali. Nel corso dell’incontro è emersa, poi, l’idea di creare un Museo Nazionale degli aerei civili e militari, diffuso sul territorio italiano, e l’opportunità di lavorare insieme con l’Aeronautica, gli appassionati di aeroplani, le associazioni e i musei di velivoli storici esistenti per dare inizio a un percorso nuovo, a una nuova fase per valorizzare questo importante patrimonio culturale italiano.

Il GAVS

Dei 30.000 aerei costruiti in Italia in cento anni, quelli di valore storico giunti sino a noi sono poco più di 100. Della maggior parte dei protagonisti delle grandi imprese, restano solo immagini.

Per contribuire a conservare le testimonianze di una tradizione di imprese, progresso e sacrificio, nel 1983 otto appassionati fondarono il Gruppo Amici Velivoli Storici.

Oggi continuano quell’attività centinaia di soci e otto sezioni locali: Roma, Torino, Lombardia, Genova, Vicenza, Trento, Reggio Emilia e, da poche settimane, Pisa (pisa@gavs.it).

Il GAVS collabora con l’Aeronautica Militare, musei italiani, realtà internazionali e industrie.

In questi anni ha propiziato recuperi incredibili (come quello dei due S.79 in Libano) e contribuito a salvare aerei rarissimi (come l’ultimo Nardi FN.305).