Catania: 5 cittadini nigeriani arrestati per tratta esseri umani


Gestivano la tratta di esseri umani tra il loro Paese, la Libia e l’Italia: in manette cinque cittadini nigeriani tra cui tre donne

Gestivano la tratta di esseri umani tra il loro Paese, la Libia e l'Italia: in manette cinque cittadini nigeriani tra cui tre donne

Cinque cittadini nigeriani, tra cui tre donne, sono stai arrestati dalla Squadra mobile di Catania con l’accusa di avere gestito una tratta di esseri umani tra il loro Paese, la Libia e l’Italia. Sono accusati di tratta di persone pluriaggravata, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Tra le vittime, giunte in Sicilia a bordo dei barconi, vi erano in particolare numerosi minori e donne destinate a prostituirsi.

L’operazione è stata denominata “Route 385” proprio per il fatto che gli aguzzini avevano il controllo delle postazioni lavorative delle prostitute in un preciso tratto della Statale 385 e amministravano queste postazioni concedendole alle prostitute in cambio di un corrispettivo mensile di 100 euro.

L’indagine prende il via dalle dichiarazioni di una minorenne nigeriana arrivata in Italia dopo essere stata reclutata nel suo Paese, che ha trovato il coraggio di ribellarsi e denunciare i trafficanti.

Dal dettagliato racconto della giovane è emerso che due sorelle nigeriane, ormai residenti in Italia da diversi anni, avevano avviato una fiorente attività economica nel settore della tratta di esseri umani.

Le due donne, grazie a complici in Nigeria e Libia, reclutavano giovani connazionali nel Paese di origine e le costringevano a prostituirsi anche sotto la minaccia di riti vodoo.

Il racconto della minorenne nigeriana e di altre sue giovani connazionali costrette a prostituirsi per strada, ha consentito ai poliziotti di ricostruire i dettagli della tratta e di individuare i componenti dell’organizzazione.