Emergenza Antartide, scoperta enorme cavità sotto i ghiacci


Continua l’emergenza ghiacci al polo sud. Una gigantesca cavità, estesa circa 40 km2 e alta circa 300 metri, si sta aprendo al di sotto del ghiacciaio Thwaites nell’Antartide occidentale

Continua l’emergenza ghiacci al polo sud. Una gigantesca cavità, estesa circa 40 km2 e alta circa 300 metri, si sta aprendo al di sotto del ghiacciaio Thwaites nell’Antartide occidentale

Una gigantesca cavità, grande quanto due terzi dell’isola di Manhattan e alta quasi 300 metri, si sta aprendo al di sotto del ghiacciaio Thwaites nell’Antartide occidentale. È questa la scoperta venuta alla luce da uno studio condotto dall’agenzia spaziale americana che ha utilizzato sia immagini provenienti da ricognizioni aeree (progetto IceBridge) sia dai dati ricevuti da satelliti radar ad aperture sintetica attualmente in orbita.

La cavità si è generata a causa dello scioglimento del ghiacciaio più importante nell’Antartide dell’ovest che solo negli ultimi tre anni è stato pari a circa 14 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Grazie al contributo fondamentale dei satelliti radar in orbita come quelli della costellazione COSMO-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di quelli tedeschi, si è potuto finalmente vedere I dettagli dello scioglimento. Questi dati ad altissima risoluzione vengono elaborati con la tecnica dell’interferometria radar per rivelare come la superficie del terreno sottostante si sia modificata. I dati di COSMO-SkyMed sono stati utilizzati nell’ambito di uno specifico accordo tra ASI e il centro Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA di Pasadena in California.

I ricercatori si aspettavano di trovare alcune cavità tra il ghiaccio e il substrato roccioso sul fondo di Thwaites, dove l’acqua dell’oceano entrando dal basso stava sciogliendo il ghiacciaio. Quello che ha sorpreso I ricercatori sono state le enormi dimensioni e il tasso di crescita dello scioglimento (il più alto registrato nella storia delle misurazioni). Lo studio pubblicato da Science vede come primo autore l’italiano Pietro Milillo del JPL e come coautrice l’Italiana Paola Rizzoli della DLR (Agenzia Spaziale Tedesca) di Monaco, con il titolo Ritirata eterogenea e scioglimento del Ghiacciaio Thwaites, nell’Antartide occidentale. Thwaites è uno dei luoghi più difficili da raggiungere sulla Terra, ma sta per diventare più conosciuto che mai.

“La dimensione di una cavità sotto un ghiacciaio svolge un ruolo importante nei processi di assottigliamento di un ghiacciaio – ha ricordato Pietro Milillo – più calore e acqua si infiltrano sotto il ghiacciaio, più questo si scioglie velocemente. Sul lato orientale del ghiacciaio, la ritirata della massa a terra procede attraverso piccoli canali, con larghezze dell’ordine di un chilometro, come le dita che arrivano sotto il ghiacciaio per fonderlo dal basso. In quella regione, il tasso di arretramento – sottolinea Milillo – della Grounding line (linea di confine tra ghiaccio ancorato e ghiaccio galleggiante) è raddoppiato da circa 0,6 chilometri all’anno dal 1992 al 2011 a 1,2 chilometri ogni anno dal 2011 al 2017. L’utilizzo dei dati dei satelliti italiani è avvenuto proprio per identificare la Grounding line”.

L’intero ghiacciaio Thwaites che ha le dimensioni della Florida, è attualmente responsabile di circa il 4 % del livello del mare su scala mondiale. Contiene abbastanza ghiaccio per innalzare gli oceani dell’intero globo terrestre di oltre 65 centimetri e i backstop vicini ai ghiacciai che aumenterebbero il livello del mare, se tutto il ghiaccio fosse perduto, di altri 2,4 metri.