Chiusure domenicali dei negozi bocciate dal Codacons


Il Codacons boccia senza appello la proposta di legge M5S-Lega sulle chiusure domenicali dei negozi, depositata alla Commissione attività produttive della Camera

Il Codacons boccia senza appello la proposta di legge M5S-Lega sulle chiusure domenicali dei negozi, depositata alla Commissione attività produttive della Camera

Il Codacons boccia senza appello la proposta di legge M5S-Lega sulle chiusure domenicali dei negozi, depositata alla Commissione attività produttive della Camera. Una proposta che – avvisa l’associazione – favorirà l’e-commerce, avrà ricadute negative su occupazione e Pil e introdurrà il caos e pesanti discriminazioni tra Comuni.

“Tra i 12 e i 19 milioni di italiani fanno acquisti la domenica, e i giorni festivi rappresentano per loro l’unica occasione per dedicarsi allo shopping e alle compere – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Privarli di tale possibilità attraverso misure che limitano le aperture domenicali dei negozi, equivale a dirottare gli acquisti dei consumatori verso l’e-commerce che, a differenza dei negozi tradizionali, non subisce alcun vincolo o limitazione”.

In base alle proiezioni del Codacons il settore delle vendite online, che nel 2017 ha registrato nel nostro paese un business pari a 23,6 miliardi di euro, sarà l’unico a beneficiare delle chiusure domenicali dei negozi, con un incremento del giro d’affari pari a +2,7 miliardi di euro solo nel primo anno e come effetto diretto di un eventuale divieto di apertura nei giorni festivi per gli esercizi tradizionali.

Non solo. “La proposta di legge M5S-Lega creerà il caos nel settore del commercio e creerà disparità di trattamento inaccettabili a danno dei consumatori a seconda del comune di residenza – aggiunge Rienzi –. Nelle zone turistiche, infatti, gli esercenti potranno scegliere il periodo dell’anno in cui rimanere aperti (inverno in montagna, estate al mare), mentre i comuni con più di 10mila abitanti saranno avvantaggiati rispetto ai piccoli centri, potendo mantenere aperti la domenica i negozi fino a 250 mq. Discriminazioni anche in base al settore merceologico, con pasticcerie, rosticcerie, gelaterie, fiorai, librerie e negozi di souvenir che potranno rimanere aperti a danno di tutti gli altri esercizi che non godranno di analoghe deroghe”.