La Scientifica ha un’arma in più: il teatro virtuale 3D


Presentato il teatro virtuale 3D in dotazione alla Polizia Scientifica: aiuterà a rivivere i momenti del crimine insieme alle evidenze scientifiche del sopralluogo (impronte, traiettorie balistiche, tracce genetiche)

Presentato il teatro virtuale 3D in dotazione alla Polizia Scientifica: aiuterà a rivivere i momenti del crimine insieme alle evidenze scientifiche del sopralluogo (impronte, traiettorie balistiche, tracce genetiche)

È stato presentato questa mattina a Roma, il teatro virtuale della Polizia scientifica“Virtual reality – 3D”, un innovativo strumento investigativo che rende possibile la ricostruzione tridimensionale della scena del crimine.

Alla presentazione, che si è svolta presso la sede della Direzione centrale anticrimine che si trova all’interno del Polo Anticrimine della Polizia di Stato, erano presenti il ministro dell´Interno Matteo Salvini e il capo della Polizia Franco Gabrielli.

Si tratta del primo laboratorio europeo forense, nato dall’integrazione delle tecnologie più innovative provenienti dai settori dell’architettura, del cinema e persino dei videogiochi, che, oltre a ricostruire la scena del crimine con le tecniche 3D del digitale, consente di tornare indietro nel tempo rivivendo i drammatici momenti del delitto, a tutto vantaggio dell’accertamento della verità.

“La Polizia scientifica è l’elemento più distintivo della nostra identità – ha detto il capo della Polizia nel suo intervento – Esempio di un’amministrazione che guarda avanti con uomini e donne che credono nel futuro. Questo teatro virtuale è un esempio tangibile dell’evoluzione tecnologica e dell’avanzamento delle scienze forensi”.

È stato proprio il Ministro a testare il sistema indossando il visore tridimensionale, rivivendo così in prima persona, la scena di un crimine: “Ringrazio chi ha creduto in questo progetto e di averlo messo al servizio della.giustizia e quindi.dei cittadini. Questo teatro è all’avanguardia e ci permette, come sistema di sicurezza, di essere percepiti ancor più come eccellenze anche in campo europeo e internazionale. La vostra professionalità mi riempie di orgoglio”.

Una squadra selezionata di ingegneri, informatici, fisici e architetti, voluta dal direttore centrale anticrimine Vittorio Rizzi, ha creato il laboratorio più all’avanguardia della Polizia scientifica, il novantaduesimo, che consente di inserire in un modello virtuale tutte le evidenze scientifiche del sopralluogo (come impronte, traiettorie balistiche, tracce genetiche) e tutti i risultati d’indagine (come intercettazioni e pedinamenti) affinché gli investigatori o i magistrati possano rivivere quanto accaduto nelle condizioni di luce e nelle diverse prospettive degli attori della scena criminale.

Durante la presentazione sono state illustrate le tecnologie innovative messe in campo per raggiungere un traguardo che rende la polizia italiana all’avanguardia nel mondo: software di ricostruzione 3D, camera maching, fotogrammetria, utilizzo di avatar.

Ma questo è solo il punto di partenza di un teatro virtuale destinato ad arricchirsi nel prossimo futuro con nuove tecnologie che consentiranno l’ingresso sulla scena del crimine anche delle dimensioni del tatto e dell’olfatto.

Anche se è stata presentata oggi alla stampa, questa nuova tecnologia è in realtà al lavoro già da diversi mesi, con la squadra che ha testato il sistema su cold case e casi complessi di omicidio come l’omicidio di Francesco Fiorillo a Vibo Valentia, l’uccisione di Valeriano Poli a Bologna, la ricostruzione dell’attentato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci; altri cinque lavori sono stati consegnati all’autorità giudiziaria ma sono ancora coperti da segreto istruttorio.