Tredicesima in fumo: 4 su 10 finiscono per Imu e bollette


Indagine Coldiretti: quattro italiani su dieci (40%) che ricevono la tredicesima devono destinarla prioritariamente al pagamento di tasse, mutui, rate e bollette

Indagine Coldiretti: quattro italiani su dieci (40%) che ricevono la tredicesima devono destinarla prioritariamente al pagamento di tasse, mutui, rate e bollette

Quattro italiani su dieci (40%) che ricevono la tredicesima devono destinarla prioritariamente al pagamento di tasse, mutui, rate e bollette, ma per più di uno su tre (35%) la mensilità aggiuntiva servirà a finanziare gli acquisti di Natale.

E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè sul comportamento di spesa dei circa 34 milioni di italiani tra operai, impiegati e pensionati che ricevono la tredicesima in prossimità della scadenza della seconda rata di Imu/Tasi il prossimo 17 dicembre e della Tari.

L’importo complessivo delle tredicesime degli italiani è stimato in 43 miliardi di euro senza considerare le tasse e rappresenta comunque una importante iniezione di liquidità per le famiglie in prossimità delle Feste. Da segnalare peraltro che quest’anno ben il 19% di chi la riceverà ha deciso di destinarla al risparmio di fronte alle incertezze sul futuro.

La conferma dell’importanza della tredicesima per lo shopping viene dal fatto che il valore economico degli acquisti negli ultimi dieci giorni prima del Natale è molto alto nonostante l’appuntamento del black Friday di Novembre e le numerose offerte che spingono ad anticipare gli acquisti.

Quest’anno la spesa delle famiglie italiane per le festività di Natale sarà in media di 541 euro destinata, nell’ordine, per il 40% ai regali, per il 26% al cibo, per il 22% ai viaggi e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche secondo Deloitte. A testimonianza dell’importanza dell’appuntamento per gli italiani, il Belpaese   – precisa la Coldiretti – si classifica al quarto posto tra i Paesi Europei dove si spende di più per il Natale, preceduta solo da Gran Bretagna con 646 euro, Spagna con 600 e Austria con 542 euro a famiglia.

Si conferma una spinta verso regali utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici si preferisce scegliere oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. Tra i regali più gettonati, tecnologia, abbigliamento, libri, prodotti di bellezza e l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione.

Per la maggioranza degli italiani la tavola è tra le poche spese considerate “fisse” per le feste di Natale che tende a mantenersi elevata anche nei periodi di feste. Quattro italiani su dieci (40%) acquistano in rete regali di Natale con un aumento del 4% rispetto allo scorso anno ma resistono però i tradizionali luoghi di consumo e un successo viene rilevato per i mercatini che per le festività si moltiplicano nelle città e nei luoghi di villeggiatura e che garantiscono spesso la possibilità di trovare regali ad “originalità garantita” al giusto prezzo.

Numerose sono le iniziative per il week end nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica lungo la Penisola dove è possibile scegliere con cura prodotti enogastronomici del territorio con i quali confezionare gustosi cesti per regali o gli ingredienti di qualità per i menu’ facendosi spesso consigliare dai cuochi contadini, cosiddetti agrichef, presenti.

La maggioranza della tredicesima sarà destinata

Al pagamento di Imu, Tasi, tasse, mutui, rate o bollette          40%

Per le spese di Natale                                                                   35%

Al risparmio                                                                                     19%

Ad altro                                                                                            6%

Fonte: Indagine Coldiretti/Ixe’