Menopausa: 7 donne su 10 temono disturbi psicologici


Lo rivela una ricerca del Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia sulla menopausa. Segue il calo del desiderio, mentre l’impossibilità a procreare preoccupa solo il 19% delle donne

Ricerca del Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia sulla menopausa. Le donne temono disturbi psicologici, segue il calo del desiderio, mentre l’impossibilità a procreare preoccupa solo il 19%

La menopausa è il periodo fisiologico a cui corrisponde la fine dell’età fertile della donna. Ma, stando alla ricerca condotta dal Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia, l’infertilità non è la principale preoccupazione di chi si trova alle prese con questa condizione: durante lo studio condotto dal Professor Rodolfo Milani – uno dei precursori della tecnica dei «linfonodi sentinella» in Italia e attualmente membro dell’unità specialistica di Ginecologia della clinica – infatti, i sintomi inerenti la menopausa più temuti dal genere femminile sono i disturbi psicologici che ne conseguono.

A dirsi preoccupate per l’ansia, l’irritabilità e la depressione che possono scaturire da questa condizione fisiologica sono state il 71.1% delle donne intervistate: «L’aspetto emotivo – spiega il Dott. Milani – è spesso messo in secondo piano quando si pensa alla menopausa, mentre in realtà il passaggio a questa fase può essere una transizione critica sotto molti punti di vista. La variazione ormonale può causare gravi disturbi del sonno e forti vampate di calore, i quali portano la donna a uno stato di stress, ansia e depressione che può fortemente influire sulle relazioni personali. Fortunatamente gli ambulatori di Ginecologia oggigiorno sono sempre più attenti a questo aspetto, coniugando l’attenzione alla sintomatologia fisica a quella psicologica».

Dai risultati dell’indagine effettuata dal reparto di Ginecologia del Centro Medico Lazzaro Spallanzani è emerso come la seconda preoccupazione principale sia quella che in campo medico è definita atrofia vulvo-vaginale, risposta data dal 67.6% delle donne: «La menopausa causa un assottigliamento dei tessuti e i muscoli del pavimento pelvico perdono tono – continua il Dott. Milani – e questo mina la serenità della donna specialmente in ambito sessuale, in quanto il dolore può procurare un forte calo del desiderio andando a influire sulla vita di coppia. Per affrontare questi disagi esistono moderne tecniche indolori e non invasive come la terapia al laser, ma secondo il nostro studio ben l’82% delle donne non ne è a conoscenza. Nonostante ciò, la maggior parte di esse si dice favorevole ad affrontare questo tipo di terapia dopo averne appreso il procedimento».

Anche a causa dell’età in cui solitamente insorge la menopausa, minor preoccupazione destano l’impossibilità a procreare e l’alterazione del quadro mestruale, risposte fornite rispettivamente nel 19.5% e 15.3% dei casi. Dalla ricerca del Centro Medico Lazzaro Spallanzani, inoltre, si è distinto un aspetto che le donne tendono a sottostimare in ambito ginecologico, ovvero la diffusione dell’incontinenza urinaria tra le femmine di tutte le età. «Attualmente in Italia sono oltre tre milioni le donne afflitte da questa condizione – prosegue il Dott. Rodolfo Milani – ma oltre il 69% del campione afferma di non esserne a conoscenza e il 76% non conosce le terapie medico-chirurgiche destinate a contrastare questo disturbo. Molte donne pensano erroneamente che il fenomeno riguardi principalmente le persone anziane ma, al contrario, recenti studi hanno dimostrato come più della metà dei soggetti colpiti abbia meno di cinquant’anni. Purtroppo questo disturbo è ancora un tabù per molte donne, specialmente quelle più giovani, che spesso non trattano l’argomento col proprio medico a causa del disagio provato».

In ultimo, la ricerca del Centro Medico Lazzaro Spallanzani ha evidenziato come i motivi di apprensione principali che portano le donne a recarsi dal ginecoloco siano i tumori maligni (62.6%), i fibromi (36.6%), le cisti ovariche (32.8%) e il monitoraggio della gravidanza (33.6%), mentre circa il 75% delle intervistate ha affermato di eseguire la visita al massimo una volta l’anno: «Fortunatamente le donne hanno minor timore rispetto agli uomini di recarsi dallo specialista a loro dedicato, ma anche in questo caso c’è una sorta di imbarazzo ad affrontare determinate patologie come l’incontinenza urinaria. Oggi disponiamo di innovative soluzioni che possono restituire alle donne la serenità perduta, quello che manca è una diffusa informazione su questi temi», conclude il Professor Rodolfo Milani.