Slow Food: piace modello Riace esprimendo solidarietà a Lucano


Slow Food manifesta in Puglia e denuncia lo sfruttamento di lavoro. Prima di acquistare pensiamo a cosa c’è dietro a un prezzo troppo bassoSlow Food Italia si stringe attorno alla comunità di Riace ed esprime solidarietà al sindaco Lucano

“Le idee non si mettono agli arresti domiciliari”. Lo dice una delle associazioni che vantano al seguito più di 7000 delegati nel mondo con terra madre, che si sono appena incontrati tutti alla biennale nella città della Mole, nel Salone del Gusto e condividere le pratiche delle comunità la produzione del cibo buono, pulito e giusto.

Una idea di Carlo Petrini che ben 14 anni fa incominciò pian piano a coinvolgere Stati, nel pieno della solidarietà pur di coinvolgere gente senza nessuna forma di freni discriminatori di colore o etnie. Come quella sviluppata a Riace, con l’ospitalità diffusa, ha gambe solide su cui camminare, l’unica idea concreta che si sia vista in questi anni: un’idea che si basa su un equilibrio (anche numerico) tra popolazione residente e presenza di migranti, sulla rivitalizzazione di borghi che altrimenti sarebbero destinati all’abbandono e all’oblio, su pratiche sostenibili e innovative di utilizzo delle risorse e sul coinvolgimento dei migranti nell’erogazione di servizi alle persone e alle comunità.

L’esperienza di Riace ha dimostrato di poter funzionare, certo non senza difficoltà, ma è l’unica che sia stata realmente sperimentata e attuata. Il resto sono muri, blocco degli sbarchi, campi lager nei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, idee che si basano sul concetto che i flussi migratori si possono in qualche modo fermare, che le persone possano restare dove sono nate anche se vivono in condizioni di difficoltà.
La storia dimostra il contrario e abbiamo tutti un estremo bisogno di sviluppare esperienze come quella praticata a Riace.

Solw Food Calabria è solidale a Lucano “le idee sono dunque come le persone e non si riescono a fermare, camminano sulle gambe di chi in quelle idee crede. Le idee non si mettono agli arresti domiciliari e Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, è il simbolo di un’idea di accoglienza che non crea sofferenza ed emarginazione. Siamo convinti che la magistratura farà il suo corso e Mimmo tornerà ad amministrare la sua piccola e multicolore comunità, ma siamo ancora più convinti che le sue idee, come quelle di Terra Madre, siano diventate globali e stanno già contagiando positivamente l’azione di tanti sindaci e di tanti cittadini”.

Slow Food Italia si stringe attorno alla comunità di Riace. Con Slow Food Calabria e le condotte del territorio “saremo presenti alla manifestazione di sabato 6 ottobre per ribadire che #Riacenonsiarresta”.