Missione Cassini, viaggio tra i laghi di Titano


Dall’archivio della missione Cassini arrivano nuove immagini dei laghi di Titano: indizi utili per scoprire come si formano

Dall’archivio della missione Cassini arrivano nuove immagini dei laghi di Titano: indizi utili per scoprire come si formano

Alcune immagini recentemente diffuse dalla Nasa ritraggono Titano, il più grande satellite naturale di Saturno, in maniera dettagliata.

Le immagini, scattate da Cassini l’11 settembre 2017, a pochi giorni dal suo tuffo finale nell’atmosfera del pianeta, mostrano in particolare tre ampi laghi su Titano: Punga Mare – di 390 chilometri in tutto – Ligeia Mare – 500 chilometri – e il più grande Kraken Mare, con un’estensione di 1200 chilometri.

Come si formano i laghi su Titano rimane ancora un mistero – insieme al suo clima. Infatti, con la sua atmosfera densa, la luna di Saturno, ha un ciclo di metano molto simile al ciclo dell’acqua sulla Terra, con evaporazione, formazione di nubi e precipitazioni.

Durante l’estate australe di Titano, Cassini osservò l’attività delle nuvole al polo sud. Tuttavia, in questa immagine, essendo stata catturata nel periodo estivo/primaverile nella parte settentrionale, è possibile osservare solo alcune piccole nuvole che appaiono come elementi luminosi appena sotto il centro del mosaico.

“Ci aspettavamo più simmetria tra l’estate del sud e del nord,” ha detto Elizabeth Turtle, della Johns Hopkins Applied Physics Lab e  del team Cassini Imaging Science Subsystem che ha catturato l’immagine. “In effetti, i modelli atmosferici che indicavano la presenza delle nubi estive sopra le latitudini settentrionali, risalgono a diversi anni fa. Questa nuova immagine ci sta dicendo qualcosa di interessante sul ciclo del metano di Titano e sul suo clima”.Il nuovo ‘scatto d’autore’, disponibile qui ad alta risoluzione, è stato acquisito ad una distanza di 140.000 chilometri da Titano. La scala dell’immagine è di circa 800 metri per pixel.

Frutto della collaborazione tra Nasa, Esa ed Asi, la missione Cassini ha avuto come obiettivo lo studio di Saturno e del suo sistema di anelli e lune, con particolare riguardo a Titano. La complessità del pianeta e del suo vasto ‘entourage’ di satelliti naturali, infatti, rappresenta un elemento di grande rilievo per analizzare i processi di evoluzione di un sistema planetario. Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3 miliardi e mezzo di chilometri,inserendosi nell’orbita del pianeta il 1° luglio 2004. Superata brillantemente la ‘maggiore età’, la sonda è stata attiva fino al 15 settembre 2017, giorno del suo ‘Grand Finale’.