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Le piogge monsoniche minacciano 200mila rifugiati Rohingya

Allarme UNICEF: campi per rifugiati Rohingya in Bangladesh colpiti da forti piogge, 1 bambino di 7 anni annegato, altri 2 rimasti feriti

On 10 June 2018 in Bangladesh, Rohingya refugee children struggle with the mud collecting on a retaining wall during the first days of monsoon rain in Kutupalong Camp, Cox's Bazar. Much of the infrastructure of the camps is eroding as the rain falls. Deforestation has left the sandy ground unstable. Since an outbreak of violence began on 25 August 2017, approximately two thirds of a million Rohingya people have sought refuge in neighboring Bangladesh. More than half of them are children. UNICEF and partners are working to provide for the needs of this enormous refugee population who are all the more vulnerable during the rainy season. During the monsoon season, which lasts from June to September, the overall health and wellbeing of Rohingya refugee children is affected. Increase risk of infectious disease, poor water and sanitation hygiene, and injury impact children whose immune systems are already weakened by acute malnutrition. In May 2018, UNICEF estimated that more than 100,000 people, including approximately 55,000 children, are at risk due to floods and landslides. It’s possible that this figure could go up to 200,000 people depending on the intensity of rains.

In Bangladesh inizia la stagione dei monsoni, previsti fino a due metri e mezzo di pioggia in tre mesi. Allarme UNICEF per i rifugiati Rohingya

La scorsa settimana le piogge torrenziali e i venti forti hanno colpito i campi e gli insediamenti di fortuna dei rifugiati Rohingya in Bangladesh. L’UNICEF e i suoi partner stimano che 200.000 rifugiati Rohingya – oltre il 50% dei quali sono bambini – attualmente siano minacciati dal duplice pericolo di inondazioni e frane, di queste 25.000 persone a più alto rischio.

La prima grande tempesta della stagione dei monsoni, arrivata nel Bangladesh sudorientale, sta mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di bambini. Le forti piogge hanno causato inondazioni e frane – secondo le notizie ricevute un bambino sarebbe morto a causa di una frana – mentre i forti venti hanno danneggiato o distrutto centinaia di rifugi, lasciando in questo modo le famiglie vulnerabili indifese agli agenti atmosferici.

Una rapida verifica, a seguito delle ultime piogge, ha mostrato che dei circa 10.000 rifugiati direttamente colpiti, oltre il 65% è stato colpito dal vento, più di 1 su 4 (il 27%) da frane e il 4% è stato colpito da acqua ristagnante o inondazioni forti. Inoltre, secondo le verifiche in corso, si stima che 900 rifugi, 15 punti per la distribuzione di acqua, oltre 200 latrine, 2 strutture sanitarie supportare dall’UNICEF e 2 siti di distribuzione di cibo siano stati danneggiati o distrutti nei campi, creando ulteriori sfide per la popolazione colpita. Le operazioni di ripristino sono in corso.

 “Migliaia di bambini e le loro famiglie vivono in rifugi in aree collinari senza alberi, rocce o arbusti che possano contenere i terreni sabbiosi – la maggior parte dei quali ora si sono trasformati in fango – mentre le piogge continuano a cadere e la falda freatica sale rapidamente”, ha dichiarato Edouard Beigbeder, Rappresentante UNICEF in Bangladesh.

“È di vitale importanza che i rifugiati Rohingya nelle zone più vulnerabili possano spostarsi in luoghi sicuri, ma molte famiglie – che, negli ultimi mesi, hanno già affrontato diversi sconvolgimenti – sono riluttanti ad abbandonare le loro case di fortuna.”

Molte strade che portano ai campi sono allagate, mentre la principale strada militare che divide in due il più grande insediamento è stata chiusa a tutti tranne che ai veicoli medici.

Diversi centri per l’apprendimento e Spazi a Misura di Donne e Bambini sostenuti dall’UNICEF e dai suoi partner sono stati temporaneamente chiusi a causa del maltempo che ha colpito migliaia di donne e bambini. L’arrivo delle piogge monsoniche nei campi ha incrementato i rischi per la salute, in particolare di malattie legate all’acqua come la diarrea acquosa acuta e il colera.

“Con l’intensificarsi delle piogge monsoniche, aumentano anche i pericoli per i bambini – le frane e le inondazioni possono causare non solo ferite, separazione o morte, ma anche malattie e la mancanza di accesso a servizi vitali che includono servizi sanitari e l’istruzione,” ha aggiunto Beigbeder. “È necessario supporto urgente per evitare che un’ulteriore catastrofe colpisca migliaia di bambini.”

Durante i mesi di giugno, luglio e agosto – picco della stagione dei monsoni – si prevede cadranno a Cox ‘sBazar più di due metri e mezzo di pioggia, mentre ulteriori piogge sono previste per la fine di questa settimana. Negli ultimi mesi l’UNICEF e i suoi partner hanno lavorato per ridurre i rischi delle piogge monsoniche, attraverso il preposizionamento di aiuti umanitari – tra cui teloni e pannelli in ferro ondulato – pronti per essere utilizzati quando necessario.

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