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Bangladesh: migliaia di Rohingya a rischio per le piogge monsoniche

Nei centri supportati dall'UNICEF oltre 145.000 bambini rifugiati Rohingya che vivono nei campi nel Bangladesh sud-orientale tornano in classe

Un campo profughi Rohingya nel Sud del Bangladesh

Allarme dell’UNICEF per i rifugiati Rohingya in Bangladesh dove iniziano le piogge premonsoniche: 100mila persone a rischio inondazioni e frane

Emergenza per i rifugiati Rohingya a Cox’s Bazar, una delle aree del Bangladesh più soggette ad alluvioni, dove sono cominciate le piogge premonsoniche. L’UNICEF stima che oltre 100.000 persone, fra cui circa 55.000 bambini, siano a rischio a causa di inondazioni e frane. È possibile che questo dato cresca fino a 200.000, in base all’intensità delle piogge. Nella notte del 26 aprile, una tempesta ha danneggiato rifugi e ha colpito diverse famiglie in accampamenti per rifugiati.

Durante la stagione dei monsoni, da giugno a settembre, in generale la salute e il benessere dei rifugiati Rohingya è compromesso. Il rischio di malattie infettive aumenta, e poca acqua, carenti servizi igienico-sanitari e ferite possono avere un impatto su bambini con un sistema immunitario già indebolito dalla malnutrizione acuta.

Christophe Boulierac, portavoce dell’UNICEF a Ginevra, spiega che “le piogge monsoniche possono avere un impatto devastante sui servizi idrici e igienico-sanitari. Una recente mappatura di 7.727 pozzi tubolari ha mostrato che circa la metà (47%) dei pozzi tubolari e circa una latrina su tre (30%) rischiano di essere colpiti da inondazioni e frane”.

L’UNICEF sta preposizionando provviste d’acqua e per i servizi igienici d’emergenza, sta rifornendo le sue scorte di dignity kit e igienici e sta spostando e costruendo latrine.

“A causa dei monsoni, i bambini rischiano di essere tagliati fuori da servizi medici salvavita. In caso di inondazioni, il numero di persone che soffre di diarrea acquosa acuta probabilmente aumenterà” aggiunge.

L’UNICEF e i suoi partner si stanno preparando per supportare circa 10.000 Rohingya, oltre la metà delle quali bambini, con cure per la diarrea acquosa acuta nei prossimi tre mesi. L’organizzazione sta anche costruendo altri 5 centri per la cura della diarrea. Uno ha già aperto, altri due apriranno alla fine della settimana e gli ultimi due alla fine di maggio.

L’UNICEF ha inoltre preposizionato medicine e provviste. Almeno 3 delle 24 strutture sanitarie supportate dall’UNICEF negli accampamenti e negli insediamenti di fortuna sono a rischio di inondazione. Questo potrebbe avere conseguenze per 25.000-30.000 persone, più della metà delle quali bambini.

In Bangladesh sono state aperte anche 10 strutture sanitarie, che supportano circa 250.000 beneficiari. Lavorando con il governo del Bangladesh e l’OMS, l’UNICEF sta inoltre pianificando di raggiungere circa 1 milione di persone, dal 5 al 14 maggio, con un secondo ciclo di vaccinazioni per via orale contro il colera.

Lo status nutrizionale dei bambini rifugiati Rohingya potrebbe anche essere colpito, dati i rischi specifici che affrontano durante la stagione. L’UNICEF lavorerà per assicurare che tutti i bambini con malnutrizione acuta grave siano accuratamente identificati e che vengano forniti loro dei braccialetti di identificazione rossi per assicurare la gestione della malnutrizione acuta basata sulle comunità.

L’UNICEF ha infine stabilito dei team mobili per la nutrizione, parte delle unità mediche mobili, per fornire un supporto integrato di salute e nutrizione alle popolazioni nei campi in aree remote. Ha inoltre preposizionato articoli per la nutrizione essenziali in ingenti scorte, fra cui latte artificiale terapeutico, alimentazione terapeutica pronta per l’uso e amoxicillina.

 

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