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Rincari nascosti delle tariffe telefoniche: esposto del Codacons

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Il Codacons si rivolge all’Antitrust per aumenti delle tariffe applicati dalle compagnie telefoniche senza adeguata informazione ai clienti

Con un nuovo esposto inviato all’Antitrust il Codacons chiede di aprire un procedimento sia sui recenti aumenti tariffari comunicati da alcune compagnie telefoniche, sia sui costi nascosti che vengono addebitati agli utenti dagli operatori per servizi non richiesti o attivati senza consenso.

Nel mirino dell’associazione, per quanto riguarda i ritocchi delle tariffe, vi sono Tim e Wind-Tre. Si legge nell’esposto del Codacons: “TIM ha ingannevolmente comunicato ai consumatori una diminuzione dello 0,4% sulle tariffe, mentre in realtà ha operato un ingente aumento dell’8,2%, con questo influenzando il comportamento della propria clientela rispetto agli ingenti aumenti che ha operato su di essa. Questa è una enorme violazione del Codice del Consumo, che stabilisce il diritto alla trasparenza come fondamentale per il consumatore. Si crea inoltre un effetto paradossale: TIM concede il diritto di recesso ai consumatori a seguito di una asserita ma non reale riduzione tariffaria. Quale consumatore sarà però tanto irrazionale da abbandonare il proprio operatore che gli comunica una diminuzione di prezzo? In questa maniera si cerca di evitare gli effetti dei propri aumenti, cioè la possibilità che i propri clienti recedano dal contratto a seguito dell’aumento del prezzo”.

Anche Wind-Tre ha operato di recente incrementi delle tariffe dell’8,3% “dimenticando di inserire nel messaggio ai consumatori il diritto di recesso senza costi e senza penali, gravissima violazione attuata allo scopo di impedire che il consumatore sia messo a conoscenza in maniera puntuale dei propri diritti, primo tra tutti quello di cambiare fornitore senza penali”.

Non solo. Nell’esposto il Codacons denuncia la mancanza di trasparenza degli operatori sui costi “nascosti” addebitati in fattura agi utenti per servizi quali la notifica delle chiamate perse, la segreteria telefonica o i cd. “altri costi”.

All’Antitrust l’associazione chiede di aprire una apposita istruttoria su quanto segnalato e sanzionare gli operatori responsabili con una multa esemplare per le pratiche commerciali scorrette messe in atto.

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