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Tim e Wind Tre ignorano l’Antitrust e aumentano le tariffe dell’8,6%

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La denuncia del Codacons: aumenti delle tariffe nonostante il blocco imposto dall’Autorità

Tim e Wind Tre ignorano il blocco delle tariffe imposto dall’Antitrust e procedono con i rincari dell’8,6% sui quali le associazioni dei consumatori avevano lanciato l’allarme dopo il caso delle fatturazioni a 28 giorni.

“Nonostante il blocco degli incrementi tariffari imposto dall’Antitrust lo scorso 21 marzo a seguito di denuncia del Codacons che segnalava la possibile esistenza di un cartello tra operatori telefonici, Tim avrebbe già applicato ai propri clienti l’aumento dell’8,6% sospeso dall’Autorità” denuncia oggi il Codacons, che nelle ultime ore sta ricevendo le segnalazioni dei clienti della compagnia telefonica che avrebbero registrato rincari a loro carico.

Lo stesso si appresta a fare Wind Tre, che in un SMS avvisa così i clienti: “Modifica condizioni contrattuali: dal 3/4/18 le opzioni si rinnoveranno mensilmente. Per riposizionamento dell’offerta il costo nominale della tua All Inclusive King verrà adeguato alla nuova durata e incrementato dell’8,6% senza variazione della spesa annuale. Recesso da contratto o passaggio altro operatore senza costi entro il 2/4/18”.

Tim e Wind Tre sono dunque, in base alle segnalazioni, le uniche compagnie che al momento hanno comunicato gli aumenti delle tariffe dell’8,6%.

Tim, spiega ancora il Codacons, “per la telefonia mobile ha anticipato il passaggio alla bolletta mensile al 5 marzo, avvertendo che la prima bolletta successiva avrebbe contenuto le variazioni tariffarie. E così è stato, in base alle denunce degli utenti delle ultime ore che segnalano aumenti dell’8,6% sui propri piani tariffari”.

“Ma l’Antitrust lo scorso 21 marzo ha sospeso tali rincari, per cui la politica commerciale messa in atto da Tim sulla telefonia mobile apparirebbe in piena violazione delle disposizioni dell’Autorità. Presentiamo oggi stesso un esposto urgente all’Agcom e all’Antitrust affinché accertino l’operato di Tim e verifichino l’applicazione di rincari sulla telefonia mobile nonostante il blocco imposto dall’Autorità per la concorrenza” aggiunge il Codacons.

“È evidente che Tim deve ora rimborsare ai propri clienti qualsiasi aumento disposto o addebitato prima dell’entrata in vigore della delibera Antitrust dello scorso 21 marzo, perché in caso contrario potrebbero configurarsi fattispecie di natura penali quali i reati di truffa e Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” conclude l’associazione dei consumatori.

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