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Minacce e offese a docenti, Fedeli: “Linea rigorosa nelle sanzioni”

La ministra uscente dell'Istruzione Valeria Fedeli ha lasciato al suo successore Marco Bussetti un dossier con le questioni urgenti da affrontare nell’interesse del comparto del sapere

La Ministra dell’Istruzione interviene dopo i casi di bullismo nei confronti dei professori a Lucca e Velletri

Hanno sollevato un’ondata di indignazione e la richiesta di pene esemplari i due casi di bullismo nei confronti dei docenti avvenuti negli ultimi giorni a Lucca e a Velletri e filmati dagli stessi alunni, con i video che hanno fatto il giro del web.

In merito ai video diffusi in Rete in cui si vedono studenti che minacciano e aggrediscono verbalmente i propri docenti è intervenuta la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli che ha chiesto tolleranza zero.

“Minacce e offese a docenti da parte di studenti sono inaccettabili ed è necessaria una linea rigorosa nelle sanzioni. Chi infrange le regole, chi ricorre alla violenza verbale o fisica nei confronti di professoresse e professori va sanzionato secondo le norme vigenti, che prevedono la sospensione dalle lezioni per periodi di tempo diversi a seconda della gravità delle azioni compiute e, nei casi più gravi, anche la non ammissione allo scrutinio finale” ha sottolineato.

“Di fronte a immagini come quelle che ci arrivano da Lucca o da Velletri bisogna reagire con fermezza. Applicando le norme esistenti anche nei confronti di chi riprende con smartphone e diffonde simili video per ironizzare e umiliare il proprio professore”, aggiunge la Ministra Fedeli. Che sottolinea: “I docenti non devono subire simili episodi di violenza, e vanno sostenuti non solo dalle loro colleghe e dai loro colleghi e dalle e dai loro dirigenti, ma dall’insieme della società. La figura del docente deve essere adeguatamente riconosciuta, rispettata, valorizzata. Già nei giorni scorsi, consegnando all’insegnante di italiano e storia Franca Di Blasio un’onorificenza come Cavaliere dell’Ordine ‘Al Merito della Repubblica Italiana’, avevo lanciato un appello alle famiglie e alla società tutta. Un appello al rispetto come valore centrale per la scuola e per l’intero Paese, perché non rispettare chi è incaricato di formare le nuove generazioni, non riconoscere il loro valore, la loro funzione educativa, significa non rispettare le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Un appello che torno a rivolgere anche e soprattutto ai genitori, perché sappiamo bene che l’autorevolezza dell’insegnante si intreccia in modo stretto, agli occhi delle ragazze e dei ragazzi, con quella dei genitori”.

La Ministra Fedeli ricorda anche le iniziative messe in campo negli ultimi mesi dal MIUR per sostenere concretamente l’azione di cambiamento sociale e culturale necessario, fondato sul dialogo e sul rispetto. “Abbiamo lanciato lo scorso ottobre il Piano nazionale per l’educazione al rispetto, sottolineando la centralità delle relazioni umane e civili nella scuola come fattore centrale per la complessiva qualità di questa istituzione e per il futuro dell’intero Paese. E abbiamo rilanciato il Patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglie, perché la centralità e il valore della comunità educante non vanno soltanto enunciati ma fatti vivere ogni giorno, concretamente”.

Conclude la Ministra: “Ripartire dal rispetto e dalla fondamentale importanza della figura dei docenti, mai minimizzare e anzi subito denunciare episodi di violenza verbale o fisica, linea rigorosa nelle sanzioni: ecco la strada da seguire affinché non si debba più assistere a immagini come quelle che ci sono giunte da Lucca e da Velletri”.

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