Pedopornografia nel deep web: 2 arresti e 39 denunce per La Bibbia 5.0


La Polizia Postale ha scoperto un archivio con migliaia di foto di adolescenti: 200 agenti impegnati in una maxi operazione in tutta Italia

Pedopornografia online nel deep web: maxi operazione della Polizia Postale contro gli autori de La Bibbia 5.0. Scoperto archivio con migliaia di foto

Lo avevano denominato La Bibbia ed era arrivato alla versione 5.0. Si tratta di un archivio creato da un uomo della provincia di Napoli e che era diffuso nel deep web. All’interno migliaia di foto di adolescenti classificate per tipologie.

Le procure di Catania e Salerno, che hanno coordinato le indagini, alla fine hanno denunciato 39 persone ed hanno arrestato due individui; tutti dovranno rispondere di diffusione e detenzione di materiale pedornografico.

Le modalità di approvvigionamento degli archivi erano diversi. Gli agenti della Postale di Salerno e di Catania, guidati dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, che hanno lavorato al caso hanno accertato che, a volte, le foto venivano sottratte dentro i laboratori di riparazione dei cellulari durante le attività di salvataggio della memoria; altre volte le foto venivano prese dai profili pubblici di Instagram delle adolescenti da parte dei pedofili sempre a caccia di novità. In alcuni casi erano le stesse ragazze che inviavano alle persone conosciute su Internet le proprie foto.

La Bibbia 5.0 conteneva moltissime foto con indicazioni di nomi e cognomi numeri di telefono indirizzi e così via, esponendo le adolescenti al pubblico insulto o alla molestia partendo proprio dalla foto inserita nell’archivio.

L’operazione contro La Bibbia 5.0 ha coinvolto quasi tutto il territorio nazionale: sono infatti 15 le regioni all’interno delle quali sono state eseguite, dalla Polizia postale, le perquisizioni; sono 200 gli operatori della Specialità coinvolti nell’operazione.

“L’operazione contro La Bibbia 5.0 segna un altro importante risultato di ciò che la Polizia Postale garantisce quotidianamente in materia di tutela dei minori sul web. Contrasto e prevenzione della pedopornografia, prevenzione della devianza e abuso online, contrasto del cyberbullismo: sono questi i fenomeni criminosi che minacciano i ragazzi, affascinati dal vivace mondo internet e attratti dalle sue notevoli potenzialita’ ma altrettanto vulnerabili alle inside e trappole del web” spiega la Polizia Postale in una nota.

Nell’ambito delle attività di prevenzione in rete, nel 2017 sono stati analizzati oltre 28mila siti Internet e circa 2000 tra questi sono stati inseriti in una blacklist per inibirne l’accesso dal territorio italiano. Altrettanto significativa è stata l’attività di repressione: sono state oltre 550 le attività di indagine in materia di pedopornografia online mentre risulta in espansione l’allarmante fenomeno dell’adescamento online che riguardato oltre 456 casi.

Il 2017 ha registrato, inoltre, un importante aumento del fenomeno del cyberbullismo: sono state 322 le vittime e circa 40 i minori denunciati ma il contributo piu’ significativo degli operatori della specialità attiene alla fase della prevenzione, nella convinzione che una compiuta attività di repressione passi dalla una maggiore responsabilizzazione dei ragazzi a un uso consapevole e cosciente di internet.