ISPRA avvia il monitoraggio del rischio frane sulla rete ferroviaria


Firmato un accordo con Rete Ferroviaria Italiana valido sei anni con due fasi di intervento: nella prima fase sotto esame circa 1.200 chilometri di rete ferroviaria

Dissesto idrogeologico: ISPRA avvia il monitoraggio della rete ferroviaria italiana. Sotto esame migliaia di chilometri di tratte soggette a frane

Rete Ferroviaria Italiana e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) hanno firmato un accordo in materia di dissesto idrogeologico, per studiare al meglio i fenomeni franosi e le aree a rischio lungo la rete della Penisola.

La mappatura effettuata dalle Autorità di Bacino (ora Autorità di Bacino Distrettuali) nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), evidenzia che su 16.000 km di rete ferroviaria in Italia, circa 2.000 ricadono nelle aree sensibili a fenomeni di dissesto idrogeologico.

“RFI nel corso degli anni ha messo in campo molte risorse e attivato numerose azioni per la mitigazione del rischio idrogeologico, innalzando in maniera tangibile i livelli di sicurezza. Rispetto a tale contesto, il lavoro di ISPRA rappresenta un ulteriore e importante approfondimento” si legge in una nota di Rete Ferroviaria italiana.

Il Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA, infatti, effettua la raccolta e l’elaborazione dei dati in materia di difesa del suolo e dissesto idrogeologico su tutto il territorio nazionale. In particolare, realizza l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI), in collaborazione con le Regioni e Province Autonome e raccoglie i dati relativi alle aree a pericolosità da frana dei PAI.

Con l’obiettivo di migliorare e aggiornare significativamente il quadro conoscitivo attuale sulle frane e sulle aree a pericolosità da frana lungo la rete ferroviaria italiana, l’ISPRA e Rete Ferroviaria Italiana hanno firmato l’accordo in materia di dissesto idrogeologico, della durata complessiva di sei anni, che prevede due fasi di intervento.

La prima, della durata di 30 mesi, prevede di testare una metodologia su tre tratte ferroviarie campione, scelte come rappresentative delle tipologie di frana presenti in Italia: una tratta Adriatica da Termoli a Falconara e da Falconara a Terni, una nel settore tirrenico della costa ligure, dal confine Italo-Francese a Sarzana e da Genova a Tortona fino al confine regionale della Liguria, e la terza in Sicilia, da Palermo a Messina e da Messina a Catania, per una lunghezza complessiva di 1.169 km.

Le tratte ferroviarie selezionate saranno oggetto dell’aggiornamento dell’inventario dei fenomeni franosi e della valutazione della suscettibilità da frana, anche attraverso l’interpretazione e il confronto di dati satellitari acquisiti da differenti satelliti.

Nella seconda fase, che prevede una durata di 42 mesi, verrà effettuata un’estensione dello studio ad altre tratte della rete ferroviaria potenzialmente soggette a fenomeni franosi.