Diplomi delle scuole statali di restauro equiparati alla laurea


I Ministri Franceschini e Fedeli firmano il decreto che conclude il processo di equiparazione dei titoli di studio: “Finalmente riconosciuto un percorso formativo d’eccellenza”

I diplomi rilasciati dalle scuole statali di restauro sono ora equiparati, come titolo di studio, alla laurea

I diplomi rilasciati dalle scuole statali di restauro statali sono ora equiparati, come titolo di studio, alla laurea. Lo prevede il decreto firmato dal Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.

Il provvedimento conclude il percorso di equiparazione dei diplomi rilasciati dalle scuole statali di restauro dell’Istituto centrale per il restauro, dell’Opificio delle pietre dure, della Scuola per il restauro del mosaico di Ravenna e dell’Istituto centrale per la patologia del libro. Con questo atto anche i diplomi ottenuti prima del 2009, quando iniziò il percorso di accreditamento degli Istituti centrali del Mibact, sono finalmente equiparati alla laurea magistrale a ciclo unico in conservazione e restauro dei Beni Culturali. Si completa dunque il percorso di equiparazione tra tutti i corsi impartiti dalle scuole del Ministero, che rappresentano il più antico e prestigioso punto di riferimento in tutto il mondo per la formazione dei restauratori.

“Il decreto – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – riconosce finalmente, per tutti i restauratori, il percorso formativo fornito dalle scuole del Mibact in restauro, un settore d’eccellenza che ha sempre costituito un primato italiano nel mondo”.

“La firma di questo decreto che riguarda le scuole statali di restauro – afferma la Ministra Fedeli – rappresenta la conclusione di un percorso importante: rispondiamo alle richieste avanzate da tante giovani e tanti giovani italiani eccellenti, riconosciamo il valore dell’alta formazione culturale di qualità in tutte le sue declinazioni. Il nostro patrimonio artistico può e deve essere volano per la crescita economica del Paese. L’atto di oggi certifica l’intenzione del Governo di intervenire a sostegno di questi rilevanti settori formativi”.