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Terremoto in Val d’Agri: 160 anni dopo due giornate per la resilienza

Due giorni per ricordare il terremoto che colpì la Val d'Agri nel 1857 causando 19mila morti

Due giorni per ricordare il terremoto che colpì la Val d'Agri nel 1857 causando 19mila morti

Il sisma del 16 dicembre 1857 colpì il Vallo di Diano e la Basilicata, radendo al suolo interi paesi e causando oltre 19.000 morti

Si intitola “16 dicembre 1857 – 2017. 160 anni dopo il terremoto in Val d’Agri fra persistenze e resilienza” che si tiene nei comuni dell’Alta Val d’Agri da oggi e fino a domenica, a 160 anni dal sisma che causò migliaia di vittime.

Dal 15 al 17 dicembre l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) collabora all’iniziativa e che oggi coinvolgerà Grumento Nova, Castello Sanseverino, Largo Umberto I mentre domani toccherà a Viggiano, Hotel dell’Arpa, Sala Giovanni Paolo II, Largo Papa Giovanni Paolo II fino all’escursione a Montemurro, Marsico Nuovo, Brienza di domenica.

A 160 anni dal terremoto distruttivo che nel 1857 colpì il Vallo di Diano e la Basilicata, radendo al suolo interi paesi e causando oltre 19.000 morti, la drammatica attualità dei terremoti che hanno colpito l’Italia Centrale nel 2016, e quello più recente dell’Isola d’Ischia nell’agosto scorso, hanno evidenziato la necessità di rafforzare le capacità di resilienza delle nostre comunità rispetto al rischio sismico.

Disastro dopo disastro, l’Italia ha specializzato un sistema di intervento d’emergenza che forse non ha eguali a livello mondiale. Gli italiani rispondono in massa agli appelli di solidarietà ma mai come adesso è evidente la necessità e l’urgenza di intervenire prima dell’evento disastroso per risparmiare vite umane e per ridurne al minimo gli effetti distruttivi, poiché ricostruire dalle macerie un nuovo tessuto sociale e produttivo è difficoltoso e dispendioso.

Soprattutto in Val d’Agri il rischio è ancora più elevato che altrove, non solo per il livello di pericolosità sismica dell’area, ma anche e soprattutto perché nell’Alto Agri sono presenti importanti infrastrutture che in caso di sisma potrebbero amplificarne la portata distruttiva.

Oltre all’INGV, scenderanno in campo altre istituzioni e centri di ricerca per dimostrare come le innovazioni oggi disponibili possano fare la differenza rispetto al passato.

L’evento si articola in due giornate di convegno il 15 e 16 dicembre che costituiscono il momento principale di riflessione, dove studiosi di diverse discipline scientifiche, umanistiche, istituzioni di governo del territorio e rappresentanti del terzo settore, porteranno la propria esperienza e competenza sui territori dell’Alta Val d’Agri, rappresentando le migliori conoscenze nei rispettivi settori disciplinari.

La giornata del 17 dicembre sarà invece dedicata a ripercorrere in parte il viaggio di Robert Mallet, l’ingegnere irlandese che nel febbraio 1858 condusse una straordinaria missione scientifico-geografica fra le rovine del terremoto; un’escursione guidata da esperti toccherà alcune tappe di questo viaggio, importanti dal punto di vista geologico, naturalistico e storico.

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