Nell’anno più secco dal 1800 danni record per clima impazzito


Il 2017 è stato l’anno con meno precipitazioni da quando sono iniziate le rilevazioni: 2 miliardi di danni

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In alcune aree del Piemonte non è caduta una goccia di pioggia a ottobre

ROMA – Oltre 2 miliardi di danni nelle campagne per le coltivazioni e gli allevamenti, laghi e fiumi asciutti con paesaggi ed ambiente stravolto, una strage di alberi provocata dagli incendi che hanno bruciato 141mila ettari di boschi.

Sono queste le drammatiche conseguenze del clima impazzito nell’anno più siccitoso, quello in corso, da oltre due secoli. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr dai quali si evidenzia che l’anno meteorologico 2017 è stato il più secco in Italia dal 1800, con piogge oltre il 30% inferiori alla media del periodo di riferimento 1971-2000.

Sul fronte del clima sono state particolarmente siccitose la Primavera, che con il 48%di precipitazioni in meno si classifica al terzo posto stagionale, e l’estate che con il 61% in meno è al quarto.

“Gli effetti – continua la Coldiretti – si sono fatti sentire dal punto di vista economico ed occupazionale nel periodo più importante per i raccolti. Il valore aggiunto agricolo è crollato del 6,7% nel terzo trimestre 2017 rispetto allo scorso anno e sono andate perse molte opportunità di lavoro stagionale”.

Evidenti sono anche gli effetti ambientali visto che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire le aree andate a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo per colpa della siccità che ha favorito lazione dei piromani. Anche i principali laghi italiani sono tuttora in difficoltà con livelli per il Maggiore, il Como e il Garda ai minimi storici, praticamente dimezzati rispetto alla media.

Gli effetti dei cambiamenti del clima si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali, gli eventi estremi e il diffondersi di nuovi insetti e malattie con la tropicalizzazione.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.

“Si tratta però di una sfida per tutti che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali e con stili di vita più rispettosi dell’ambiente nei consumi” ha aggiunto.