Il mecenatismo culturale decolla: ArtBonus oltre i 200 milioni


Appello del ministro Franceschini alle aziende: “Usate la misura fiscale nel Mezzogiorno”

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Con la sua agevolazione del 65% ArtBonus è attualmente una delle più vantaggiose misure fiscali per incoraggiare il mecenatismo

ROMA – “Prosegue il successo dell’ArtBonus che supera quota 200 milioni di euro”. Così il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschni presenta l’aggiornamento dei dati sull’utilizzo dell’agevolazione fiscale introdotta dal Governo per incentivare il mecenatismo culturale. Secondo le statistiche ufficiali del Mibact, dalla sua entrata in vigore, ArtBonus è stato utilizzato da 6.345 mecenati che hanno donato 200.016.780€ per 1.323 interventi a favore del patrimonio culturale italiano.

“Numeri significativi – sottolinea Franceschini – che confermano l’efficacia di una misura importante dal punto di vista materiale, perché con queste risorse si finanzia la cultura e il recupero del patrimonio, ma importante soprattutto dal punto di vista educativo perché sta introducendo nel nostro Paese la cultura del mecenatismo”.

“Va superato però il divario troppo alto tra Regioni. In particolare spero che le grandi imprese decidano di fare scelte di Art Bonus nel Mezzogiorno, anche per colmare il divario di forza dei sistemi produttivi Nord/Sud” aggiunge il ministro.

Introdotto nel 2014 con la sua agevolazione del 65% ArtBonus è attualmente una delle più vantaggiose misure fiscali per incoraggiare il mecenatismo presente in Europa. Inizialmente previsto per finanziare interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, Fondazioni Lirico Sinfoniche, Teatri di Tradizione, realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo, con la nuova legge sullo spettacolo dal vivo, è stato esteso a tutti teatri. Grazie a questa ultima novità legislativa anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno dunque avvalersi del vantaggioso credito d’imposta.