Tassa sul fumo inserita nella manovra: gli oncologi esultano


Accolta la proposta di aumentare la tassazione per finanziare la lotta contro il cancro

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Gli oncologi vincono la battaglia contro il fumo

ROMA – La Commissione Sanità del Senato ha dato il via libera all’aumento della tassazione sul fumo di sigaretta per arrivare così a una cifra complessiva da destinare ai farmaci anticancro innovativi e alle cure palliative pari a 600 milioni di euro.

“Plaudiamo in modo convinto alla decisione di Palazzo Madama. Queste terapie stanno cambiando la storia di molte neoplasie, garantendo ai pazienti la guarigione o sopravvivenze a lungo termine. Si tratta di una scelta importante nella lotta contro i tumori, per dare risposte immediate e garantire l’acceso ai migliori trattamenti per i tutti nostri pazienti” afferma Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica).

Gli oncologi esprimono dunque profonda soddisfazione per l’emendamento alla legge di bilancio che porta la prima firma della presidente Emilia De Biasi, sottoscritto all’unanimità dalla Commissione Sanità del Senato.

Nel 2017 in Italia sono previste 369mila nuove diagnosi di cancro e il fumo di sigaretta in molti casi è la causa principale. “Armi efficaci, come la chemioterapia più attiva e meglio tollerata, le terapie a bersaglio molecolare e l’innovazione nel campo dell’immuno-oncologia determinano un allungamento della sopravvivenza con una buona qualità di vita” continua la presidente Gori.

“L’incremento del costo delle ‘bionde’ rappresenta una battaglia di civiltà contro il principale fattore di rischio oncologico e per tutelare la salute dei cittadini. La nostra proposta di aumentare di un centesimo il prezzo di ogni sigaretta ha raccolto consensi trasversali, dai rappresentati delle Istituzioni alle Associazioni dei pazienti, fino al Ministro della Salute, che ringraziamo. Ora ci auguriamo che la decisione della Commissione Sanità del Senato non rimanga solo sulla carta ma diventi operativa a vantaggio di tutti i pazienti e delle loro famiglie” conclude.