La metà degli chef italiani fa la spesa dal contadino


Indagine Coldiretti/Censis: gli agricoltori diventano i primi fornitori dei ristoranti battendo grossisti e mercati

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I contadini diventano nel 2017 il primo canale di fornitura dei ristoranti

CERNOBBIO – Il boom della richiesta di benessere a tavola spinge gli chef ad acquistare direttamente dagli agricoltori. Così i contadini diventano nel 2017 il primo canale di fornitura dei ristoranti, con il 39% dei locali che si rivolge alle aziende agricole contro un 34% che si rifornisce da grossisti e un 21% che va nei mercati.

A rilevarlo è il primo rapporto Coldiretti/Censis sulla ristorazione in Italia presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti.

“Un fenomeno – spiega la Confederazione – legato al fatto che la qualità riconosciuta delle materie prime e la loro tracciabile provenienza italiana sono diventati ormai un fattore strategico di successo per il settore”.

I ristoranti di cucina regionale, quelli specializzati in carne e le pizzerie sono le tipologie di locali a più alta intensità di acquisto di prodotti nelle aziende agricole; i grossisti, il mercato all’ingrosso sono, invece, particolarmente utilizzati da ristoranti specializzati in pesce.

I prodotti più acquistati dagli chef presso gli agricoltori sono l’olio, comprato dal 70% dagli chef, mentre il 68% compera vino, il 62% verdura e frutta, il 56% formaggi, il 54% carne.

“E il trend non sembra destinato ad esaurirsi visto che – puntualizza la Coldiretti – quasi un ristoratore su 2 (43%) ritiene che l’interesse per i prodotti a km zero sia destinato addirittura ad aumentare nei prossimi anni, mentre un altro 43% pensa che rimarrà comunque costante e appena il 4% crede che andrà a scemare”.

Oltre alla scelta dei canali di acquisto la svolta salutista condiziona anche i menu, con il 58% dei ristoranti che offre ricette gluten free, il 44% che prepara piatti a chilometri zero fino al 42% che nel menu propone anche piatti vegani nel menu.

E si registra anche una tendenza alla specializzazione con la diffusione ormai capillare di ristoranti, trattorie, pizzerie bar, gelaterie che incontrano i nuovi orientamenti con un aumento del 34% di locali vegani in un anno.

Mentre sono saliti a 4mila i ristoranti, pizzerie, alberghi, gelaterie e laboratori che, in tutta Italia, hanno seguito un percorso di formazione da parte dall’Associazione Italiana Celiachia.

In crescita anche il fenomeno degli agri-chef, i cuochi-agricoltori della Coldiretti impegnati nella valorizzazione dei prodotti agricoli, riportando sulle tavole vecchi sapori ma anche rivisitando antiche ricette in chiave innovativa.

“Si tratta – spiega Coldiretti – di una nuova figura professionale che è espressione dell’impresa agricola e riveste in pratica un ruolo doppio: da un lato è un agricoltore e dall’altro è promotore del cibo del territorio che cucina e propone negli agriturismi, ma anche in occasione di manifestazioni”. E per il chilometro zero è attiva la App farmersforyou, in versione italiana e inglese, che permette di accedere a tutta la rete di Campagna Amica, il più grande circuito europeo di vendita diretta e ristorazione degli agricoltori.

È possibile scegliere gli agriturismi dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana, i mercati di Campagna Amica, le fattorie, e le botteghe dove poter portare a casa il vero made in Italy agroalimentare, ma anche i ristoranti che offrono menù con prodotti acquistati direttamente dagli agricoltori di Coldiretti.

“Mangiare in agriturismo o fare la spesa direttamente dal produttore è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

“Si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini e delle fattorie che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà” ha aggiunto.