Soldi donati con Sms per il terremoto: la Protezione civile si difende


“Non è sparito neppure un euro” spiega il Dipartimento ma la Procura di Rieti indaga

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Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi

ROMA – Che fine hanno fatto i soldi donati dagli italiani attraverso gli Sms e le telefonate solidali dopo le scosse di terremoto che tra Agosto e Ottobre 2016 hanno colpito l’Italia centrale? È la domanda che si fanno in tanti dopo la denuncia da parte del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e del collega di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci: “Finora non abbiamo visto un euro”.

Affermazioni che hanno spinto la Procura di Rieti ad indagare sulla destinazione dei 33 milioni di euro raccolti grazie alla solidarietà e alla generosità degli italiani verso le popolazioni colpite dal terremoto.

Sarà sentito anche lo stesso Pirozzi (che ha poi precisato di non avercela con la Protezione Civile) ma intanto “in riferimento ad alcune dichiarazioni riportate sulla stampa, riguardanti l’utilizzo e le finalità delle donazioni raccolte attraverso il numero solidale 45500 in seguito al sisma che ha colpito il centro Italia, nessun euro donato dagli italiani è sparito” sottolinea il Dipartimento della Protezione civile in una nota.

“Infatti, i fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma. Le donazioni raccolte grazie alla generosità degli italiani, secondo quanto disposto dal decreto legge 189 convertito dalla legge 229 del 2016, sono confluite nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione dopo l’approvazione dei progetti proposti dalle Regioni d’intesa con i territori colpiti” spiega ancora il Dipartimento.

“L’elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei Garanti – che ha il compito di garantire la gestione trasparente delle risorse, nel rispetto dei principi di efficacia ed economicità – è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile insieme a tutte le informazioni sul funzionamento del numero solidale 45500. Il Dipartimento della Protezione civile, come ha sempre fatto, continuerà a garantire la massima trasparenza e il corretto utilizzo dei fondi donati dagli italiani” si legge ancora nella nota.

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Il numero solidale a cui gli italiani hanno inviato l’Sms per donare 2 euro

Tutta colpa delle lungaggini burocratiche, dunque, se in alcuni comuni non sono ancora arrivati i soldi donati dagli italiani (il sindaco di Norcia, ad esempio, è andato controcorrente affermando di averli ricevuti).

Un esposto del Codacons si aggiunge però alla denuncia del sindaco di Amatrice sulla destinazione degli oltre 33 milioni di euro raccolti con gli Sms di solidarietà per i terremotati del centro Italia.

“Presenteremo un esposto alla Procura di Rieti che, a quanto si apprende, avrebbe aperto una indagine sulla vicenda, chiedendo di procedere per il reato di truffa aggravata” spiega il presidente Carlo Rienzi.

“Fin da subito abbiamo chiesto massima trasparenza sulla destinazione dei fondi raccolti per l’emergenza terremoto, considerato il moltiplicarsi di iniziative di solidarietà con le quali si chiedeva agli italiani di donare soldi in favore delle famiglie colpite dal sisma. Le risposte pervenute sono state del tutto insoddisfacenti e la situazione denunciata dal sindaco di Amatrice conferma i nostri allarmi” aggiunge.

“Nell’interesse degli italiani che con generosità si sono privati di soldi per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto, chiediamo ora alla magistratura di fare piena luce sulle dichiarazioni del primo cittadino di Amatrice e sulle risorse pubbliche raccolte, perché eventuali distrazioni o utilizzi diversi dei fondi destinati ai territori colpiti dal sisma, potrebbero configurare il reato di truffa aggravata” conclude Rienzi.