Migranti: eurodeputati in Tunisia per valutare la gestione dei flussi


La delegazione controllerà anche le operazioni di ricerca e salvataggio

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Il 77% dei migranti ha raccontato di aver subìto violenze o abusi

STRASBURGO – Da oggi e fino al 22 settembre una delegazione della commissione libertà civili del Parlamento europeo sarà in Tunisia per valutare la cooperazione con i Paesi della regione sulla gestione delle migrazioni.

Gli eurodeputati della commissione libertà civili (LIBE) saranno in Tunisia per raccogliere informazioni sulle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e sulla situazione in Libia e discutere di liberalizzazione dei visti e accordi di riammissione con le autorità nazionali e locali e i rappresentanti di organismi internazionali e di ONG.

Nel contesto della cooperazione dell’UE con i paesi dell’Africa in materia di migrazione e del lavoro legislativo in corso al Parlamento europeo sugli accordi di riammissione, la missione ha l’obiettivo di comprendere meglio la situazione dei migranti e dei richiedenti asilo, nonché il nuovo quadro di partenariato tra l’UE e la Tunisia.

“Proprio la settimana scorsa la commissione LIBE ha discusso con la Commissione europea gli accordi di riammissione, in particolare sui negoziati in corso tra l’UE e la Tunisia. La delegazione arriva in tempo utile e sosterrà il lavoro della commissione per valutare un futuro accordo di riammissione con la Tunisia”, ha dichiarato Claude Moraes (S&D, Regno Unito), presidente della commissione LIBE e della delegazione.

Libia: fondi UE e rispetto dei diritti umani

Gli eurodeputati discuteranno inoltre con varie ONG, tra cui l’UNHCR, e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, i progetti finanziati in Libia dal Fondo dell’UE per la migrazione. “Il monitoraggio dei fondi dell’UE, la formazione e il rispetto del principio di non respingimento sono questioni che continuano a riemergere nei dibattiti sulla migrazione della nostra commissione ed è fondamentale utilizzare questa delegazione per valutare se siano presenti meccanismi adeguati per monitorare le salvaguardie sui diritti umani”, aggiunge la presidenza.