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L’uragano Irma su Cuba: ora punta dritto verso la Florida

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Strade inondate a Cuba dopo il passaggio dell'uragano Irma

Già colpita Key West: secondo i media americani ci sarebbe una vittima

Strade come fiumi a Cuba dopo il passaggio dell’uragano (foto Twitter)

MIAMI – Dopo aver lasciato dietro di sé una scia di morte e distruzione sulle isole caraibiche l’uragano Irma punta dritto sulla Florida. Declassato a uragano di categoria 4 Irma ha portato la sua forza distruttrice sulla costa di Cuba: L’Avana è rimasta al buio per un black out mentre nelle zone più colpite i venti a oltre 200 km/h hanno scoperchiato case e provocato ingenti danni.

L’impatto sulla Florida è atteso per le prossime ore e migliaia di persone sono già state evacuate dalle loro abitazioni in via precauzionale. Cancellati anche migliaia di voli.

L’uragano intanto ha colpito anche Key West, in territorio americano, e secondo ABC News avrebbe già provocato una vittima.

A causa dei venti forti oltre 300mila tra case e aziende sono senza energia elettrica e secondo le ultime proiezioni il percorso di Irma dovrebbe raggiungere anche la regione di Tampa Bay.

Il presidente americano Donald Trump sul suo profilo Twitter ha fatto sapere che la macchina dei soccorsi è pronta: “Dio vi benedica tutti” ha aggiunto.

Intanto man mano che la devastazione causata dall’uragano Irma diventa più chiara, l’UNICEF sta mobilitando una risposta urgente per andare incontro ai bisogni dei bambini colpiti, preparandosi al contempo all’arrivo dell’Uragano José.

Irma, il più potente uragano mai registrato nell’Oceano Atlantico, ha causato ingenti danni alle isole dei Caraibi orientali, con le isole di Barbuda e Anguilla tra le più colpite. Si stima che quasi 20.000 bambini e adolescenti siano stati colpiti su queste isole.

“Siamo ancora lontani dall’avere un quadro completo dell’entità dei danni in tutta la regione”, ha dichiarato Khin-Sandi Lwin, Rappresentante dell’ UNICEF per i Caraibi orientali. “I bambini e le famiglie, molti dei quali hanno perso la casa e hanno visto le loro comunità distrutte, si trovano ora di fronte a una seconda potente tempesta. La nostra priorità assoluta è garantire che siano sicuri e abbiano ciò di cui hanno bisogno prima dell’arrivo di José. Senza un approvvigionamento idrico sicuro, le malattie di origine idrica rimangono un rischio enorme” ha aggiunto.

Venerdì il governo di Antigua e Barbuda ha dichiarato lo stato di emergenza a Barbuda con i 1.600 residenti dell’isola evacuati ad Antigua prima dell’ imminente arrivo dell’Uragano José.

A Barbuda, i servizi di elettricità e acqua non sono operativi mentre l’unica scuola dell’isola è stata danneggiata e le lezioni sono sospese. Ad Antigua, i rifugi sono preparati per gli sfollati e l’UNICEF ha preposizionato gli aiuti umanitari nell’area pronti per la distribuzione.

Altrettanto preoccupante è la situazione nel resto della regione: 4.800 bambini sono stati colpiti dall’uragano ad Anguilla e altri 9.500 nelle Isole Vergini. L’ elettricità e i sistemi idrici sono stati danneggiati, le linee telefoniche sono state interrotte e molte scuole sono state distrutte. A Turks e Caicos, sono circa 10.000 i minori colpiti.

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