La Regione Calabria sottovaluta l’agricoltura frenando la crescita


La Regione Calabria riapre ai mosti corretti in cantina
Il Presidente di Coldiretti Calabria Molinaro ribadisce alla Regione Calabria

Coldiretti: il Dipartimento Agricoltura Regionale continua ad essere con il freno tirato per il PSR

“Sulla gestione del Piano di Sviluppo Rurale (PSR 2014 – 2020) il Dipartimento Agricoltura Regionale continua ad essere penalizzante per la crescita e la competitività dell’agricoltura ed agroalimentare calabrese”.  È secco il giudizio della Coldiretti Calabria sullo stato di attuazione dello strumento di programmazione che registra una insostenibile pesantezza. Sono sempre più ingiustificabili – registra Coldiretti – i tempi biblici, ormai trascorsi dall’approvazione del PSR- Calabria da parte della Commissione UE (20 novembre 2015) ed i primi decreti che cofinanzieranno i progetti di investimento, si spera ad Ottobre p.v., con i bandi della misura 4 (Investimenti in immobilizzazioni materiali).

Molinaro: la Politica non si rassegni a chiudere così la Legislatura.

Non riuscire a realizzare la sburocratizzazione e la semplificazione amministrativa dei bandi e delle procedure, non rendere funzionanti strumenti di accesso al credito, e ancora, a cascata, molte le misure non hanno avuto il primo bando e sono aumentati i ritardi nei pagamenti di ARCEA, confermano le difficoltà strutturali del Dipartimento Agricoltura che continua a restare disorganizzato nella gestione burocratica -amministrativa. “In queste condizioni – rileva Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – cresce la preoccupazione e la sfiducia da parte delle imprese, i giovani che si vogliono insediare si sentono traditi e nessuno comprende più il perché il Presidente Oliverio vuole continuare a mortificare l’agricoltura calabrese. Eppure in Regione – continua – esistono professionalità e competenze da utilizzare, ci sono risorse dedicate, e non poche (22 milioni di €uro sulla misura 20 del PSR) per l’assistenza tecnica alla burocrazia regionale impegnata nella gestione PSR.  Debolezze a cui non si vuole porre riparo – prosegue – che diventano più drammatiche per l’agricoltura calabrese se si considera che sono ormai quasi tre anni che si parla solo del PSR che di fatto è l’unica azione politica messa in campo dalla Giunta Oliverio, le uniche risorse disponibili e l’unico progetto strategico vero che ha impegnato il partenariato socio-economico. Continuare a perseverare non è più possibile, la Calabria non se lo può permettere e l’agricoltura e l’agroalimentare di qualità e di successo sui mercati non possono essere utilizzati solo per pavoneggiarsi o ancora peggio essere considerati “il giocattolo” per allenare aspiranti politici. Coldiretti reitera le richieste/ proposte fatte nell’incontro del 22 maggio u.s. e portate a conoscenza dei cittadini calabresi nella manifestazione dell’8 giugno u.s. davanti alla Cittadella Regionale. La sveglia che abbiamo suonato a ripetizione e la disponibilità offerta sono state inspiegabilmente sottovalutate ed i risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti e la “politica” non può pensare di chiudere la legislatura in queste condizioni che rischiano di confermarci a fanalino di coda. Nonostante questi chiari di luna di una gravità estrema per gli investimenti, che rallentano la crescita potenziale della regione, ci auguriamo – conclude Molinaro – che l’agricoltura e l’agroalimentare calabrese sia il tema della politica calabrese a partire da subito”.