Dipartimento agricoltura senza linee guida crolla la speranza di sviluppo


La delega all’agricoltura la tiene ancora Oliverio, perché c’è un gran mucchio di fondi da gestire? PSR ad personam in Calabria?

È da tempo che la Coldiretti ha dichiarato guerra alla governance calabrese dell’agricoltura, in virtù di una situazione che sta scivolando di mano e penalizzando le piccole aziende agricole. Per Coldiretti le graduatorie sulla Misura 4 del PSR certificano l’inadeguatezza e l’insostenibilità dell’Assessorato Agricoltura. E Molinaro ricalca: il Presidente Oliverio apra subito il “CANTIERE” al Dipartimento Agricoltura

Dopo 601 giorni dall’approvazione del PSR (20 novembre 2015) e 435 giorni dalla

pubblicazione dei bandi (29 giugno 2016), le graduatorie pubblicate in questi giorni sulla Misura 4 (Investimenti aziende agricole), e se si vuole, il cuore del PSR,  sono purtroppo, la certificazione e la conferma della schizofrenica gestione dell’Assessorato all’Agricoltura. Coldiretti Calabria,  non le manda certamente a dire. Ecco il perché! Innanzi tutto, le decisioni prese in occasione dell’ultima riunione (31 agosto 2017) al Dipartimento Agricoltura, presieduta del Presidente Oliverio, sono state sconfessate con i 5 decreti pubblicati il 07/09/2017. “Il Dipartimento Agricoltura, strategico per l’occupazione e la crescita della Calabria – afferma il presidente di Coldiretti Calabria Molinaro – è allo sbando, è ha superato ogni livello di sopportazione da parte delle imprese ed in particolare dei giovani, la carta vincente del PSR. La goccia,  che ha fatto traboccare il vaso trova eloquente conferma nelle prime graduatorie della misura 4, appena pubblicate. La delega all’agricoltura mantenuta dal Presidente Oliverio,   – continua Molinaro – di fatto, ha lasciato il Dipartimento senza guida politica, rimandando scelte, sottovalutando gli effetti negativi per gli agricoltori, lasciando la burocrazia senza un reale coordinamento teso a raggiungere gli obiettivi gestionali del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, spesso condivisi al Tavolo Tecnico o negli incontri del Partenariato Socio-Economico. Le graduatorie pubblicate – prosegue – decretano l’inadeguatezza dell’impostazione politica e gestionale nel Dipartimento Agricoltura ed evidenziano: procedure farraginose, mancanza di semplificazione amministrativa, tempi lunghi, assenza di coordinamento autorevole e quotidiano. Insomma, scelte non fatte o fatte solo per complicare l’approccio ai bandi alle  imprese e spesso per i tecnici (vedi modello Business Plane, ecc) ignorando anche le più elementari norme che regolano i procedimenti amministrativi (vedi ad esempio legge 241/1990) con i titolari delle domande di sostegno. Gli effetti ed i risultati decantati nel PSR (qualità della spesa e degli investimenti), ad oggi,  – evidenzia Molinaro – sono saltati provocando la rabbia e la delusione della maggior parte delle aziende che hanno presentato  progetti, risultati non ammessi, per eccesso di burocrazia nei bandi o hanno subito tagli finanziari senza spiegazioni trasparenti e chiare e senza aver chiesto ai Centri di Assistenza Agricola la documentazione cartacea in originale detenuta nel fascicolo del progetto. A questo si aggiunge l’amarezza di tantissimi che aspettano il prossimo bando, ormai da qualche mese, dubitando sempre più che avvenga in tempi brevi. La Coldiretti propone l’immediata revoca o rettifica dei decreti delle graduatorie pubblicate per consentire di pervenire ad un’unica graduatoria definitiva che utilizzi tutta la dotazione finanziaria dei bandi dopo l’istruttoria delle richieste di riesame, concedendo almeno trenta giorni dalla pubblicazione, stante l’elevato numero delle domande escluse e dell’iter necessario all’acquisizione dei motivi di esclusione. Coldiretti  – è l’annotazione finale – ritiene che il 14 settembre p.v. alla presenza del Ministro Martina, si possa parlare anche di questa ennesima e permanente “calamità” che rinvia, ancora una volta, l’attesa e compromessa “raccolta”.  Se c’è volontà,  – conclude Molinaro- si deve aprire subito il “Cantiere” al Dipartimento Agricoltura, per mettere le basi  e tentare di ricostruire e riorganizzare la struttura politica e gestionale, al fine di sperare in una  futura buona “Raccolta” per gli agricoltori calabresi.