Università, più fondi per il diritto allo studio: arriva la no tax area


La ministra Fedeli annuncia l’inizio della campagna in vista delle immatricolazioni: ecco le novità

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I progetti riguardano anche azioni di orientamento in ingresso e in itinere

ROMA – Incremento dei fondi destinati a sostenere chi vuole proseguire negli studi universitari, con nuove modalità di distribuzione a livello territoriale basate non sulla spesa storica, ma sul fabbisogno reale. Attenzione specifica alle aree del terremoto. Una campagna informativa, con un sito, un video e materiali dedicati, per far conoscere alle studentesse e agli studenti tutte le opportunità e gli strumenti in campo per il diritto allo studio. Il rilancio dell’Osservatorio nazionale sul tema. Questo il pacchetto messo in campo in vista delle prossime immatricolazioni nelle università italiane.

“Sul diritto allo studio siamo al cambio di passo in termini di risorse, modalità di distribuzione dei fondi, governance del sistema”, sottolinea la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. “Da oggi parte anche una campagna ad hoc per informare ragazze e ragazzi su come funziona il diritto allo studio e su come accedere ai sussidi. Le immatricolazioni – ricorda Fedeli – sono in ripresa, +4,5% quest’anno, ma è un incremento che dobbiamo sostenere e accompagnare, ricordando a ragazze e ragazzi che continuare gli studi è un investimento importante per il loro futuro e nella consapevolezza che un numero più alto di laureate e laureati, nella società della conoscenza, è un patrimonio per tutto il Paese”.

Le risorse e le nuove modalità di distribuzione dei fondi

“Con l’ultima legge di Bilancio abbiamo incrementato in modo strutturale di 50 milioni di euro il Fondo integrativo statale per il diritto allo studio, portandolo a 217 milioni all’anno. Fondi a cui si aggiungeranno i 6 milioni non utilizzati nel 2017 per le borse della “Fondazione ex art. 34”, per un totale, quest’anno, di 223 milioni per il diritto allo studio”.

Sempre da quest’anno, prosegue Fedeli, “viene introdotta la no tax area che permette a chi ha un ISEE sotto i 13.000 euro di non pagare l’iscrizione all’ università. Mentre fino ai 30.000 euro l’iscrizione è agevolata. A questo scopo, abbiamo inserito 55 milioni di euro nel Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) degli atenei di quest’anno. Nell’FFO abbiamo anche 7,5 milioni per interventi di sostegno agli studenti diversamente abili e a quelli con disturbi specifici di apprendimento. E 64,2 milioni per il fondo giovani (per borse di mobilità internazionale, incentivi per l’iscrizione alle lauree scientifiche e a quelle di particolare interesse nazionale) dentro cui ci sono 5 milioni di euro per interventi integrati di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato”.

“Sono tutti segnali di attenzione – spiega la Ministra – che il Governo attuale, in continuità con il precedente, sta dando per garantire l’accesso agli studi e una piena attuazione dei principi della nostra Costituzione. In questo senso – sottolinea Fedeli – credo sia davvero importante l’intesa raggiunta il 27 luglio scorso con le Regioni, che segna una svolta su tempi e modi di distribuzione del Fondo per il diritto allo studio”.

D’ora in poi, il Fondo sarà erogato entro il 30 settembre di ogni anno e lo sarà non più sulla base della spesa storica delle Regioni – meccanismo che penalizzava le studentesse e gli studenti delle aree in cui gli investimenti erano minori – ma sulla base del fabbisogno che emerge dai territori, per una piena attuazione dei diritti riconosciuti dalla Costituzione e per contrastare la proliferazione della figura dell’idoneo senza borsa, che si vuole superare. Il nuovo meccanismo prevede un incentivo per le Regioni virtuose che investono maggiormente sul diritto allo studio, attraverso una quota premiale variabile in base all’investimento della Regione stessa. Sono novità che puntano a migliorare la distribuzione delle risorse e ad incentivare la partecipazione al finanziamento da parte delle Regioni. Nell’erogazione dei fondi del prossimo triennio, si terrà conto della situazione particolare delle aree colpite dal terremoto.

La campagna di comunicazione

“Oggi partiamo con una campagna informativa per le ragazze e i ragazzi degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado. Molte studentesse e molti studenti non sono infatti a conoscenza degli strumenti, a dire il vero complessi, del diritto allo studio, e quindi non fanno domanda per accedervi o, nei casi peggiori, rinunciano a proseguire gli studi – spiega Fedeli -. È una rinuncia che non possiamo permetterci. Con la nostra campagna vogliamo aiutarli ad orientarsi e informarsi”.

Continua gli studi, accedi al futuro”, questo lo slogan della campagna. Da oggi è accessibile il sito http://www.dsu.miur.gov.it/. Cos’è il diritto allo studio, chi può accedere ai benefici, come funziona la no tax area, come si ottengono le borse di studio, una mappa per visionare i bandi dei singoli atenei: queste le sezioni del portale che sarà lanciato anche attraverso un video e post dedicati sui canali social del Ministero. “Per la prima volta il Miur mette a disposizione delle studentesse e degli studenti uno spazio unico e organizzato dove reperire informazioni sul tema del diritto allo studio e dell’accesso alle università italiane”, sottolinea Fedeli.

L’Osservatorio per il diritto allo studio

Sarà ricostituito l’Osservatorio sul diritto allo studio, che, chiude la Ministra “servirà a far ripartire uno spazio importante di monitoraggio, di confronto tra gli attori che si occupano di diritto allo studio a vari livelli, di proposta. Il diritto allo studio è un ambito fondamentale di impegno: vuol dire giustizia e mobilità sociale. Non possiamo permetterci di tenere fuori dal sapere le intelligenze, le capacità, i talenti di tante ragazze e tanti ragazzi solo perché vengono da contesti socio-economici difficili”.