Con la chiusura del Brennero a rischio anche il settore trasporti


CGIA di Mestre: al valico transita un terzo delle merci che entrano ed escono dall’Italia

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La chiusura della frontiera avrebbe ripercussioni anche sul settore manifatturiero italiano

VENEZIA – Se l’Austria chiuderà il Brennero per evitare il passaggio dei migranti sbarcati in Italia e riattiverà i controlli, a farne le spese sarà anche il settore dei trasporti. In linea di massima saranno interessati circa 42 milioni di tonnellate di merci che ogni anno transitano su questo confine. Di questi, più di due terzi circa viaggiano su gomma e un altro 33% su rotaia.

È quanto fa sapere la CGIA di Mestre, che ricorda come un terzo delle merci che entrano ed escono su gomma dal nostro Paese attraverso le Alpi “interessano” il Brennero. Dei 92 milioni di tonnellate di merci che complessivamente transitano ogni anno lungo i nostri confini alpini su Tir, infatti, 30 sono “assorbiti” da questo valico.

Se poi aggiungiamo anche gli 11,7 milioni di tonnellate di merci che viaggiano su ferrovia, la dimensione complessiva delle merci in transito sul Brennero supera i 42 milioni di tonnellate all’anno.

I dati elaborati dall’Ufficio studi degli artigiani di Mestre sono tratti dalla fonte Alpinfo-Ufficio federale trasporti svizzero riferito al 2014 (ultimo anno disponibile).

“Secondo uno studio redatto qualche tempo fa dall’associazione degli autotrasportatori belgi ogni ora di lavoro costa mediamente 60 euro. Con un ritardo di sole 2 ore è stato stimato un aumento dei noli del 10% che ricadrà, nel medio e lungo periodo, sui costi e quindi sui prezzi dei prodotti e di conseguenza sul consumatore finale” segnala il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo.

Se verranno riattivati, i controlli al Brennero rischiano di colpire tutto il sistema produttivo, soprattutto quello legato alle esportazioni.

“I risultati negativi – dichiara il segretario della CGIA, Renato Mason – investirebbero anche le imprese manifatturiere italiane e, in particolar modo, quelle del Nordest che lavorano con consegne giornaliere “just in time” verso i Paesi del Nord Europa. A causa dei ritardi delle consegne potrebbero rischiare di pagare penali salatissime, con il pericolo di perdere anche le commesse”.

In Europa il 75% circa del commercio intraeuropeo avviene su gomma e, secondo i dati di Alpinfo (anno 2014-ultimi disponibili), sono 92 i milioni di tonnellate di merci che annualmente transitano su Tir lungo i principali valichi dell’arco alpino.